mercoledì 11 settembre 2013

Ricordi che sfuggono.

Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Potrei passare giornate intere ad osservare ciò che resta del mio passato.
Ricordo una casa alta, grande, grigiastra, con un grande portico sul retro, e un piccolo ritaglio verde davanti alla facciata. È lì che sono nato e cresciuto.
Se spio dalle finestre riesco a vedermi ancora insieme a mamma, mentre mi insegna a giocare a carte. Giocavamo ogni domenica pomeriggio, quando avevo finito di studiare.
Spostando lo sguardo c'è sempre quel tavolo, anche se ora sembra di legno grezzo e scadente, un tempo era lucido e maestoso.
Ricordo i cenoni in famiglia, e tutto il calore dell'affetto dei miei parenti.
E poi c'è il prato; com'era verde ed ora com'è secco e privo di vita. Non ci sono più fiori né alberi, ma posso immaginare le piante verdeggianti a cui era legata un'amaca, un'esperimento di papà. Ci passavo interi pomeriggi a leggere, ed in mezzo al mio giardino sognavo di trovarmi in una giungla selvaggia e ripercorrevo insieme all'autore le avventure del protagonista del mio libro preferito. Un po' più in là c'è la casa dei Wesly. Odiavo profondamente il loro alano nero. Non la smetteva mai di abbaiare. Alla fine erano stati costretti ad affidarlo ad un'altra famiglia  a causa di diverse proteste e denunce. Per il mio amico Jack Wesly fu una vera e propria tragedia. Non venne a scuola per una settimana!
Eppure ora è tutto finito, io ho un'altra casa, più bella e spaziosa, e ho altri vicini senza alani rumorosi; ma nonostante ciò, non smetto mai di ricordare con piacere tutte le avventure passate. Considero una vera fortuna che certi episodi rimangano impressi in luoghi fissi, che probabilmente non scompariranno prima di noi. Almeno quando sento la nostalgia di casa posso scappare per un attimo dalla mia vita e tornare a quel passato che un po' mi manca!

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