- Il mio disgraziato fratello ha sempre avuto tante pretese nella vita, e da piccolo non mi lasciava mai in pace a volermi raccontare tutte le sue storie e sogni di ragazzo. Io non sapevo neanche di cosa parlasse, ma per calmarlo facevo quella funzione di ascoltare i suoi discorsi e applaudirlo, in quanto ero il fratello minore.Ricordo di quando ero sull'altalena e lui,seduto in fianco parlava o qualche volta recitava le sue interminabili vicende;a distanza di pochi secondi mi sfioravano le orecchie mozziconi di parole veloci,corse da me tramite l'aria che mi gettavo addosso dondolando sull'altalena. Con le sue parole mi piaceva giocare quando ne trovavo una che mi piaceva che aveva un suono melodioso,le usavo per fantasticare su e inventare le mie storie,le mie avventure.Non le avrei raccontate a nessuno dopo,ma ormai era diventato una sorta di passatempo,un'attività abituale che in fondo in fondo mi divertiva.Avrei dovuto apprezzarle prima,quando le avevo lì a portata di mano invece che rimpiangerle adesso che non le ho più; ne le storie ne le parole di quel mio disgraziato fratello.
PER ASPERA AD ASTRA Classe I B LINGUISTICO Liceo Ginnasio Statale"DANIELE MANIN" CREMONA. (ex allievo agente daniele manin agente blogger)
giovedì 5 settembre 2013
IL RICORDO DI UN FRATELLO
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