Il
mio disgraziato fratello ha sempre avuto tante pretese nella vita, e da piccolo
non mi lasciava mai in pace a volermi raccontare tutte le sue storie e sogni di
ragazzo. Io non sapevo neanche di cosa parlasse, ma per calmarlo facevo quella funzione
di ascoltare i suoi discorsi e applaudirlo, in quanto ero il fratello minore.
Il
suo sogno era quello di diventare una persona importante, una persona che la
gente non avrebbe dimenticato presto il nome. Credo aspirasse a una carriera
d’attore o qualcosa del genere. Sognava di apparire sulle riviste di moda in
copertina, di essere rincorso da una folla di ammiratrici e di mangiare nei
ristoranti più lussuosi, quelli dove solo un caffè ti costa l’ira di Dio.
All’inizio pensavo che questa fosse solo una delle sue manie di protagonismo e
credo che lo fosse davvero, ma qualcosa in lui con il passare degli anni
cambiò. All’improvviso non gli interessavano più le riviste, i vestiti firmati
e le macchine sportive, iniziò a studiare e si iscrisse all’università di
medicina. Si laureò e poi un giorno durante un pranzo di famiglia annunciò a me
e ai miei genitori che sarebbe andato in Africa. Quando pochi giorni prima egli
disse che voleva trasferirsi e andare a vivere lontano, ero convinto che
parlasse di Los Angeles e che gli fosse tornata la fissa dell’attore. Lui
parlava dell’Africa, mi chiedevo che cosa volesse andare a fare in Africa,
magari si era trovato la fidanzata a Johannesburg. No, mi sbagliavo,, si
sarebbe trasferito in Congo a fare il medico. Avrebbe aiutato le popolazione
del posto e sarebbe vissuto in una capanna. Mio fratello era veramente cambiato
ed io ero fiero di lui. Quell’estate andai a trovarlo, lo vidi felice come non
lo era mai stato. Era diventato una persona importante, per tutte quelle
persone lui era la loro unica speranza, e tutte le persone che avrebbe salvato
non si sarebbero mai dimenticate il suo nome.
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