"Children,
don't play with children you don't know": ogni mattina le stesse parole, in tono più
lamentoso che autorevole, e che la vastità della spiaggia inghiottiva e
disperdeva senza eco. I due ragazzi, un maschio e una femmina, erano avvezzi a
riceverla come un segno di stanco commiato che significava, in sostanza,
"fate il comodo vostro e non seccate”
I due
ragazzi si chiamavano Carlo e Rosa, avevano la stessa eta`: entrambi avevano
compiuto da poco dieci anni. Si conoscevano da quando erano nati piu` e
passavano tutta l’estate in spiaggia a giocare insieme. Le loro madri nel
frattempo stavano sotto l’ombrellone, con il viso sofferente per il gran caldo,
passavano le ore a fare le parole crociate e a leggere romanzetti rosa da
due soldi comprati nell’edicola vicino
casa di Carlo. I ragazzi non capivano come le loro madri preferissero stare
sotto un ombrellone piuttosto che nuotare e giocare a palla.
Era un
giorno come tutti gli altri, Carlo e Rosa erano appena entrati in acqua dopo
essersi spalmati la crema solare e aver ascoltato le avvertenze delle loro
madri quando all’improvviso notarono una bambina che li stava fissando. Aveva I
capelli lunghi neri, gli occhi scuri e la pelle olivastra, I bambini non
l’avevano mai vista prima d’ora. Rimasero qualche secondo immobili senza dire
una parola finche` Rosa invito`la sconosciuta a giocare con loro. Carlo
penso`un attimo alle parole della madre, ma non se ne preoccupo`molto,e si presento`cosi`alla
bambina.
Pigramente
la madre di Rosa si alzo`dal lettino si avvio`lentamente verso il mare per
chiamare I due bambini per il pranzo quando noto`qualcosa di insolito: c’era
una terza bambina insieme a Carlo e Rosa. Mentre pranzavano la madre di Rosa
chiese chi fosse la bambina dai capelli lunghi neri, a quell punto Rosa
inizio`a raccontarle della bambina nuova.
La
bambina si chiamava Fatima e veniva dal Pakistan dove abitava con sua madre,
suo padre e le sue cinque sorelle.Suo padre picchiava sua madre di continuo, di
notte Fatima sentiva sempre sua madre piangere e sentiva suo padre andare in
una delle stanze delle sorelle da cui poi provenivano delle urla terribili. Una
notte sua madre la prese in braccio mentre dormiva e poco dopo si sveglio`sulla
macchina di suo zio, il fratello della madre. La madre di Fatima pianse per
quasi tutto il viaggio, ma ripeteva lo stesso a sua figlia che stave andando
tutto bene. Alle prime luci dell’alba Fatima e sua madre salirono su una barca
e dopo molti giorni arrivarono in Italia. La madre di Fatima era piu`felice qui
in Italia e non deve piu`mettere la sua veste nera e Fatima non
dovra`piu`nascondere I suoi capelli. La madre di Rosa rimase in silenzio per
tutto il racconto fino a quando Carlo inizio`a piagnucolare scusandosi di aver
disubbidito avendo giocato con una bambina che non conosceva. La madre lo
abbraccio`e lo rassicuro`dicendogli che avrebbe potuto giocare ancora con
Fatima.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.