In mezzo a un fitto bosco, un
castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio: cavalieri e
dame, cortei reali e semplici viandanti. Passai per un ponte levatoio sconnesso
per arrivare al castello del regno di Caroluit. Io mi chiamo Gianni, vivevo in una
piccola casa in campagna con mio padre. Mio padre un giorno per farmi
apprendere la grande arte della magia mi portò da uno stregone di nome
Giancarlo che viveva tra i boschi in una capanna. Ben presto mi accorsi che il
mio maestro in verità ero un mago che utilizzava la magia nera, appena lo
scoprii fuggii nel pieno della notte verso il villaggio. Sapevo che il mago
Giancarlo e il suo tirapiedi, un vecchio nano, sarebbero venuti subito a
cercarmi nella vecchia casa di mio padre così senza far rumore rubai un cavallo
e scappai verso il regno di Caroluit. Così eccomi qua in cerca del grande mago. Fui
subito accolto da un giovane ragazzo che mi accompagnò verso l’ingresso del
castello e che portò Fragolino, il mio cavallo, in una stalla. Entrai così nel
palazzo, il più grande e sfarzoso palazzo che avessi mai visto c’era un
interminabile corridoio da percorrere prima di arrivare nel salone principale
dove avrei potuto avere un’udienza con il grande Conte del regno di Caroluit. Quando
arrivai vidi seduto su un grande trono un uomo incredibilmente piccolo, senza
barba e con dei grandi occhi azzurri. Avvicinandomi meglio potei proprio
constatare che quella persone seduta non era affatto un vecchio signore ma
bensì un bambino. Il bambino notando il mio stupore mi disse: “Capisco il tuo
stupore, straniero, ma per quanto possa sembrare assurdo io ho cinquantasette
anni. Una strega malvagia mi ha fatto questo incantesimo e adesso avrò le
sembianze di un bambino per sempre. E tu chi sei ? risposi: “Mi chiamo Gianni,
sto cercando un rifugio dove stare per un po’ di tempo, un mago cattivo mi sta
cercando” “Oh, quanto ti capisco, stai tranquillo qui troverai tutto l’aiuto di
cui hai bisogno! Sophie, piccola mia, accompagna il nostro ospite in una delle
camere da letto” In quel momento arrivò una fanciulla bellissima, aveva dei
lunghi capelli ricci, rossi come il fuoco, aveva due occhi verdi oliva e un
sorriso meraviglioso, il più bello che avessi mai visto. È stato amore a prima
vista. Iniziai a trascorrere le mie giornate con lei passeggiando per i
giardini del castello, ci vedevamo ogni giorno. Più i giorni, le settimane
passavano più sentivo di amarla così un giorno mi recai dal Conte per
chiedergli la mano di sua figlia. Alla mia proposta il Conte si arrabbiò molto
dicendomi che non potevo sposarla perché Sophie era la sua unica compagnia e
sposandola lui sarebbe rimasto solo dato che nessuna dama del regno voleva
sposare un uomo bambino. L’unico modo che avevo per sposare Sophie era quello
di far tornare uomo il Conte, ma non avevo la più pallida idea di come fare. La
strega che aveva trasformato il Conte in un bambino viveva nel bosco,
decisi che sarei dovuto andare a farle una visita. La mattina dopo così mi
svegliai di buon’ora presi Fragolino e mi diressi verso il bosco. Dopo qualche
ora iniziai a vedere una piccola casetta vicino a una gigantesca quercia, scesi
da cavallo e bussai a quella catapecchia. Mi aprì una donna altissima, era
molto magra e i suoi capelli grigi le arrivavano alle caviglie, rimasi per un
po’ a fissarla fino a quando mi decisi a parlarle. “Buongiorno gentile signora
strega, sono venuto fino qua per chiederle un immenso favore” “Io non faccio
favori a nessuno” tagliò corto la strega. Io non volli arrendermi così
continuai a supplicarla per molto a dopo finchè arrivammo a un compromesso: io
lei mi avrebbe aiutato se in cambio fossi riuscito a trovare la sua anima
gemella. Me ne andai dalla casa rattristato convinto che nessun essere umano
avrebbe mai amato la strega, fino a quando mi ricordai del mago da cui ero
scappato mesi fa. Tutto allegro tornai dalla strega e le dissi che conoscevo
qualcuno. Così insieme andammo al mio vecchio villaggio a cercare il mago che
avevo tanto odiato. Che dire poi? Fu amore a prima vista, il viaggio di ritorno
al castello per me fu un vero strazio, ero costretto a sentire quei due mentre
si dicevano romanticherie d’ogni tipo. La strega era felice e lo sarebbe stato
anche il Conte dopo essere stato riportato alla sua età ed infine sarei stato
anch’io felice con la mia dolce principesse. Così tutti vivemmo felici e
contenti
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