domenica 27 marzo 2011

MAMMA,HO UNA DOMANDA PER TE!

Questa è l’introduzione alle numerose domande che un bambino, dell’età compresa dai 5 ai 9 anni, pone giornalmente al suo educatore principale, la mamma.
Mamma perché la terra gira? Perché il sole scalda? Perché non posso fare quello che voglio? Beh, forse l’ultima domanda si avvicina di più a quelle fatte alla mia età, dove la voglia di crescere non rispetta i tempi dovuti e spesso ci porta fuori strada.

Nelle generazioni d’oggi capire cos’è la libertà e un’impresa ardua, ognuno ha la propria idea e difficilmente si schioda da questa per andare in contro a quelle di un altro, sia questo coetaneo o no.
Purtroppo a volte avviene anche il contrario, spesso siamo noi stessi a tradirci, la causa non è che la nostra mancata elasticità mentale che ci conduce ad abbandonare un’ideologia per inseguire il potere. Basti vedere i politici, sempre pronti a cambiare partito ogni settimana pur di rimanere sulla prima pagina dei quotidiani ed in vetta alle più piccanti interviste giornalistiche.
Questo prova la nostra debole personalità imprigionata in un orgoglio predominante che non ci lascia la libertà di poter essere quello che siamo veramente.
Considerati i miei dubbi sull’argomento, ho deciso di andare a cercare il significato di libertà sul dizionario che mi dice:
condizione di chi è libero; assenza di costrizione; facoltà di agire e pensare in maniera autonoma; mancanza di controllo …bla bla bla… tutte stupidaggini, nulla di tutto ciò è considerato nel mio mondo,tutte parole e basta!
Vista la situazione ho deciso di fare quello che facevo anche da piccola, sono andata dalla mia mamma e le ho chiesto: “mamma cos’è la libertà?”.
La risposta non arriva subito, cerca di prender tempo con un sorriso e alla fine mi dice: “ è il rispetto che ognuno di noi dovrebbe avere nei confronti delle idee, modi di vivere, tradizioni,costumi...degli altri.”
 Queste sue parole mi hanno subito rimandato il pensiero di quando, alle scuole medie, avevo letto sul libro di storia una frase di Martin Luter King che affermava: “la mia libertà finisce dove inizia la vostra.”
 C’è poco da spiegare su queste parole perché mi trovo in assenza di esempi da poter proporre, è davvero raro riuscire a trovare persone che si rispettino nonostante le loro differenze, non solo etniche, e che accettino dei limiti da rispettare per un quieto vivere.
Ciò non significa vivere a sé, ma saper condividere in modo pacifico ed intelligente con gli altri quelli che sono spazi comuni, discussioni, ideali, ambizioni … senza dover sminuire i pensieri o giudizi altrui qualora siano diversi.
 Essere liberi vuol dire non avere pregiudizi o sentirsi condizionati da valutazioni esterne, vuol dire evadere da quello che è considerato normale, anche perché  non esistono ancora parametri esatti  per distinguere il consueto da quello che non lo è.
 Rosalba

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