venerdì 18 marzo 2011

AMICI E NEMICI


  “Ciò di cui abbiamo bisogno, è l’amore dei nostri nemici”
(T.E.Lawrence) 

Il concetto di “avversario” è indubbiamente molto complesso. Tra noi giovani si sente sempre più parlare di avversari intesi come nemici. In realtà una sana competizione non deve essere per forza tradotta in un rapporto basato sull’invidia o, addirittura in certi casi, sull’odio.
Lo “scontro” tra rivali è molto importante se accompagnato da un gesto di fair play (gioco leale) perchè solo in questo modo si può trasformare in un positivo accrescimento personale. Ultimamente questi gesti vanno scemando e lo sport, soprattutto, è sempre meno educativo. Tutto questo è dovuto probabilmente a un “maltrattamento” degli avversari. Nella mia esperienza personale definisco avversario colui che sfruttando le proprie potenzialità si mette di fronte a me e cerca confronto, non colui che prova a prevaricare. Il mio avversario non sarà mai il mio nemico, ma colui che rende stimolante ed interessante la “partita”. Inoltre, ritengo che un avversario debba essere trattato con assoluto rispetto ed umiltà. Il riconoscere di essere, in qualche modo, superiori non ci deve porre su di un piedistallo. Queste possono sembrare tante belle parole tutte in fila, ma con un po’ di buona volontà, possiamo tramutarle in fatti reali, evitando così risse allo stadio o altri eventi che non fanno altro che macchiare quell’arte che da sempre è stata la più disciplinata: lo sport. Il nostro avversario è probabilmente il migliore maestro di vita, colui che fa esprimere al massimo, nel bene e purtroppo a volte anche nel male, le nostre potenzialità.

Fas est et ab hoste doceri”
Bisogna imparare anche dal nemico”
(Ovidio)


Luca

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.