lunedì 21 marzo 2011

Il peccato più grande? Credo il dimenticare

Se non ricordiamo non possiamo comprendere.
( Edward Morgan Forster )

Il 17 marzo 2011, si è festeggiato il 150° anno dell'unità d'Italia; siamo proprio sicuri, però, che tutti fossero d'accordo? Penso di no.

Personalmente ritengo che questo sia uno dei festeggiamenti più corretti che la repubblica abbia concesso, ma non ritengo altrettanto corretto il completo interessamento per festività inutili che hanno come scopo quello di “riempire” le tasche ai venditori di scatole di cioccolatini, piuttosto che di mazzi di mimose o altre “sciocchezze”. 
Credo che affrontare con superficialità questa ricorrenza, sia come mancare di rispetto a tutti coloro che hanno contribuito a questa Unità. Dal sesto secolo, con l'ascesa dei longobardi, al 1861, l'Italia non riscontrò mai l'unione; allora perchè ignorare ciò che per numerose persone è stata ragione di vita?
Penso che di risposte ve ne siano principalmente due: la prima, molto fragile come ipotesi, è che le persone dimenticano perchè non vogliono ricordare i fatti di guerra accaduti in passato, la seconda, invece, più probabile, è che non sanno dare la giusta importanza che ha avuto ed ha tuttora quest'Unità.
Grazie a questa unione l'Italia evita numerosi problemi, sia economici, in quanto collaborano tutti per l'interesse comune dello Stato, sia umano, in quanto si evitano rivolte civili interne. Bisogna quindi ricordare tutto ciò che i nostri avi hanno dato per ottenere l'Italia di oggi; molto spesso anche la vita.
Non dimentichiamo quindi la strofa dell'inno nazionale che è un esempio di Unità e collaborazione, ma soprattutto solidarietà tra coloro che erano oppressi:

Uniamoci, amiamoci,
l'unione e l'amore rivelano ai popoli
le vie del Signore.
Giuriamo far libero
il suolo natio
uniti per Dio
chi vincer ci può?
[...]”

Concludo, quindi, affermando ciò che avevo già premesso prima. Il peggiore errore che un cittadino italiano può fare è quello di dimenticare o , peggio ancora, ignorare quello che i propri avi hanno fatto per lui e per l'intera nazione.
E' giusto quindi ricordare che viviamo in questa Italia unita, festeggiando e riflettendo sui principi fondamentali che dovrebbero caratterizzare una nazione: la solidarietà, la collaborazione e a volte l'umiltà di riconoscere i pregi che distinguono il nostro cuore italiano.
Luca

1 commento:

  1. Bravo, esprimi delle idee che condivido e le argomenti anche molto bene!
    Giorgia

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