“Perché non cercate di capire
cosa ne penso io, invece? Perché non provate a guardare dal mio punto di vista? Perché?” Disse Crono, furibondo.
Allora, tacquero per qualche istante e cominciarono ad ascoltare il lungo discorso di Crono.
"Dopo aver impadronito il
regno di mio padre, oramai morto, avevo deciso di sposare mia sorella Rea, salvando mia madre
e i miei fratelli.
Dopo essermi sposato con Rea, mi era stato comunicato: ”Sarai ucciso da uno dei tuoi
figli.”
La cosa mi preoccupava,
anche se anche se fino a quell’ istante
non ci avevo creduto.
Passati alcuni giorni, pieni di ansia, Rea mi comunicò, che avremmo
avuto una figlia, il cui nome lo avevamo già pensato: Estia.
Ricevuta la notizia, m’
incamminai verso un bosco, e pensai cosa potevo fare …
Al ritorno, mi venne in
mente un’ idea, ma ci rimasi anche deluso, del fatto di ingoiare tutti gli
eredi avuti da Rea.
Dopo Estia, ingoiai Demetra, Era, Ade e Poseidone. E ora Rea era in attesa del terzo figlio maschio.
Una notte buia sul Monte
Licia, Rea partorì Zeus, e subito lo abbandonò,
affidandolo alla Madre Terra, la quale lo portò nella grotta Dittea, sulla collina Egea.
Rea, ormai delusa del fatto che continuavo ad ingoiare tutti i figli, dopo aver partorito, prese la copertina del bimbo, in cui avvolse una pietra, e me la diede. Io non
sapendo nulla, di questo fatto, decisi di ingoiare Zeus, ma non accorgendomi che fosse una pietra.
Divenuto adulto, Zeus,
venne dalla madre Rea, dandole del veleno per farmelo bere cosicché, vomitai tutti
i figli ingoiati precedentemente.
Zeus e i suoi fratelli, scatenarono così una lunghissima
guerra contro di me; alla fine io e i miei fratelli fummo costretti ad
andarcene lontano da Zeus, il quale decise di impadronirsi di questo mondo, e di dividerlo tra i fratelli maggiori.
Zeus, ebbe il dominio sul Cielo, ad Ade spettò il Mare, mentre a Poseidone il regno dei morti.
Alla fine mi accorsi, che forse il mio piano non era funzionato..."
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