Eccomi
qua…manco io all’appello! Sono Arianna figlia di Minosse, re di Creta.
Un
giorno, mio padre chiese a Poseidone un animale da poter sacrificare agli dei,
la divinità decise di accontentarlo e gli donò un magnifico toro bianco. Mio
padre rimase incantato dalla bellezza dell’animale, ebbe pietà di esso, e
sacrificò un’altra bestia. Poseidone si arrabbiò a tal punto da vendicarsi,
fece nascere in mia madre una voglia nei confronti del toro, che confidò a
Dedalo. Così, quest’ultimo, costruì una vacca di legno, grazie alla quale poté
soddisfare quel piacere. Dall’unione, crearono una strana creatura, mezzo uomo
mezzo animale, che prese il nome di Minotauro. Esso, però, si nutriva
esclusivamente di carne umana, così, mio padre, intimorito da quell’essere, fece
fabbricare a Dedalo un intricato labirinto, dove racchiuse la bestia e,
periodicamente, gli procurava un gruppo di giovani ateniesi e li faceva entrare
nella struttura, in modo che non potessero più uscire. Ovviamente io ero
estremamente contraria alle azioni di mio padre, ma lui era il re ed io non
avevo potere. Un giorno, mentre mi aggiravo nei dintorni del labirinto, vidi il
terzo gruppo di ragazzi, pronti per essere dati in pasto al Minotauro. Tra
tutti uno attirò la mia attenzione, mi avvicinai, mi disse che si chiamava
Teseo e il suo obiettivo era quello di sconfiggere il Minotauro. Non potevo non
aiutarlo, questo voleva dire andare contro le decisioni di mio padre, ma come
dice il proverbio “in amore e in guerra, tutto è lecito”, così chiesi aiuto a
Dedalo, il costruttore del labirinto, mi diede un gomitolo e mi disse che il
giovane avrebbe dovuto svolgerlo a mano a mano che si addentrava nel labirinto.
Teseo seguì le mie indicazioni, sconfisse il Minotauro, uscì sano e salvo dal labirinto
e mi portò via con sé, a Dia. Una mattina mi svegliai, mi guardai intorno e lui
non c’era più, era fuggito, mi aveva abbandonata, come aveva potuto? Voglio
dire, sono la figlia del re, l’ho aiutato a uscire vivo dal labirinto, ho
abbandonato tutto per fuggire con lui e Teseo come mi ricambia? Abbandonandomi!
Mi disperai, piansi fino a quando si presentò a me Dioniso, dio del vino, che
mi calmò e mi face innamorare. Poco dopo ci sposammo ed io ero veramente
felice, quale Teseo e Teseo, Dioniso mi rese veramente una dea.
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