martedì 30 dicembre 2014

DA NASSO CON AMORE



Sono Arianna, figlia del re di Creta Minosse, e credetemi odiavo la brutalità con cui mio padre faceva morire quei giovincelli, venuti fino a Creta, in pasto al Minotauro.
D'altronde, io, non potevo fare nulla per salvare quei poveretti, non potevo certo impormi al volere di  mio padre. Un giorno, però, mentre mi aggiravo nei pressi del Labirinto, vidi il gruppetto di ragazzi che dovevano sottoporsi al Minotauro. Poi uno dei ragazzi si voltò e io non potei certo non notare gli occhi scuri e i lineamenti di quel giovane, fu come se il mondo intorno a me si fosse fermato, un’emozione incredibile. Mi avvicinai al gruppo e chiesi con dolcezza al giovane quale fosse il suo nome e mi rispose che si chiamava Teseo, un nome incantevole non trovate, ed espressi il mio dispiacere per la fine atroce che lo attendeva. Mi svelò che il suo intento era quello di uccidere il Minotauro e, a quelle parole scoppiai di gioia, dovevo assolutamente aiutarlo. Decisi di andare a chiedere consiglio a Dedalo, il nuovo guardiano del Labirinto, che mi propose di legare il capo di un gomitolo di spago all’entrata del Labirinto e svolgerlo lungo il percorso, in modo da poter ritrovare l’uscita. Teseo accettò il suggerimento e il mio aiuto. L’idea funzionò alla grande, così, Teseo uccise il Minotauro e salvò i giovinetti ma, cosa più importante mi prese con sé sulla sua nave e salpammo alla volta di Atene. La storia però non finisce qui, perché Teseo durante il viaggio suggerì di sostare all’isola di Nasso per riposarsi durante la notte. Non ci volle molto tempo prima che io crollassi in un sonno profondo, perché tutta la faccenda mi aveva stancato. Il giorno successivo, al mio risveglio, non vidi più nessuno, allora mi girai verso il mare e vidi la di Teseo che si allontanava. Scoppiai in lacrime e piansi fino allo sfinimento, fino a quando mi calmai. Mentre sbollivo la mia rabbia, da lontano, vidi un giovane di bell’aspetto e baldanzoso che veniva verso di me. Quando mi vide tutta sola e sconsolata si fermò e con tono dolce mi disse:<<Come mai un fiore bello come te se ne sta qui tutta sola?>> Quel suo fascino mi conquistò dopo queste bellissime parole che mi rivolse mi disse il suo nome “divino” che era Bacco, dopo di che mi promise che non mi avrebbe mai abbandonato. Ora sono felicemente sposata e non me ne pento, anzi vi darò un consiglio, non fidatevi delle avances di un ateniese sono tutti traditori e vi dirò anche andate a Nasso è una bellissima isola, parola di Arianna!  

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