martedì 30 dicembre 2014

La grande fuga

Atene è una bellissima città che sorge sulle coste greche,ed è proprio lì che sono nato io,Dedalo.
Mi sono dedicato all'architettura e alla scultura,sono diventato talmente bravo che alcuni dicevano che le mie sculture sembravano vere a tal punto come muovevano le palpebre. Sono stato l'insegnante di mio nipote Talo,che uccisi per gelosia quando egli divenne più bravo di me a scolpire. Il tribunale mi condannò all'esilio,così mi rifugiai a Creta;qui sono stato accolto dal re Minosse,che mi commissionò un labirinto per il Minotauro. Un giorno una ragazza di nome Arianna,che era la figlia del re Minosse,venne da me in cerca di aiuto;le serviva uno stratagemma per il suo amato,che doveva uccidere il Minotauro e uscire dal labirinto,così le consigliai di usare il famoso filo.Quando il re Minosse venne a saperlo,non potendo prendersela con la figlia che era scappata con il suo amato,se la rese con me,e mi rinchiuse,insieme a mio figlio Icaro,nel labirinto da me progettato. Una volta lì,capii che l'unico modo per evadere ,era volare,così costruii con della cera due paia di ali per me e per Icaro. Prima di partire raccomandai a Icaro di non volare troppo in alto,altrimenti il sole gli avrebbe sciolto la cera che teneva unite le piume. Icaro volle sfidare il fato e gli dei,si avvicinò al sole,il calore sciolse la cera e lui precipitò in mare,dove morì. Io triste e sconsolato atterrai in Campania, a Cuma,dove costruii il tempio dedicato ad Apollo,consegnando ad esso le ali della grande fuga.

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