lunedì 8 dicembre 2014

Ascoltate anche me!

Per diversi secoli molti poeti hanno raccontato la mia storia dal punto di vista di Zeus. In pochi si saranno chiesti cosa mi abbia realmente spinto a compiere gesti così crudeli nei confronti dei miei figli, di vite che avevo contribuito a creare.

Ho visto con i miei stessi occhi mio padre Urano impedire a Gea, mia madre, di far nascere coloro che aveva concepito, rimanendole sdraiato sopra, nella speranza che nessuno di essi prendesse mai il suo posto. A quel tempo ero giovane, non pensavo di avere lo stesso destino di Urano, cercai di aiutare Gea in tutti i modi, evirai mio padre e confinai i miei fratelli Ciclopi e Ecatonchi nel Tartaro e sposai mia sorella Rea. Presi il controllo alla guida del Mondo.
Tempo dopo mi venne predetto che uno dei miei figli mi avrebbe detronizzato, le mie emozioni erano un  misto di rabbia, spavento e delusione verso me stesso per ciò che avevo in mente di fare, fermamente convinto che nessuno mi avrebbe mai potuto sconfiggere.
Spinto dal terrore dell'imminente sopravvento iniziai a divorarli appena  nati. Mia moglie, ingegnosamente, riuscì ad ingannarmi, mi diede da mangiare una pietra in fasce al posto di un bambino, che invece portò in salvo all'interno di una grotta, sorvegliato perennemente.
Come credo sappiate tutti, diversi anni dopo, quando Zeus crebbe abbastanza da combattermi, mi somministrò un veleno che mi fece vomitare tutti i suoi fratelli e con essi intraprese una guerra che portò ahimè alla fine del mio Regno. Liberò i Ciclopi e gli Ecatonchi, dai primi gli vennero regalati i fulmini e con essi si pose al comando del Cielo sul monte Olimpo, il più alto in tutta la Grecia. Affidò ad  Ade e Poseidone, rispettivamente, il regno degli Inferi e il Mare.
In quanto a me, mi trasferii sul Campidoglio, venni identificato con il nome italico di Saturno e vi fondai una città in mio onore, Saturnia. Ogni anno a Roma vi erano dei giorni di festività chiamati Saturnali, in cui le distinzioni tra le persone e le classi sociali venivano annullate, giorni di allegria, in cui anche gli schiavi avevano la possibilità di provare la rara esperienza di essere serviti.
Secondo la Mitopsicologia, sono un predatore in ricerca perenne, che chiede tutto e non da nulla,è solo dopo anni che capisco che in fondo questa tesi esprime la verità.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.