domenica 20 marzo 2011

L’INNO DI GARIBALDI DEDICATO ALL’EROE DEI DUE MONDI

L’inno di Garibaldi, famosa composizione musicale patriottica del Risorgimento italiano, fu scritto dal poeta Luigi Mercantini, già conosciuto per l’opera La Spigolatrice Di Sapri, e musicato dall’artista Alessio Olivieri, nel 1858. Risale quindi agli anni decisivi del processo che portò all’unità d’Italia. 


Ecco il testo:
Si scopron le tombe, si levano i morti
i martiri nostri son tutti risorti!
Le spade nel pugno, gli allori alle chiome,
la fiamma ed il nome d'Italia nel cor:
corriamo, corriamo! Sù, giovani schiere,
sù al vento per tutto le nostre bandiere
Sù tutti col ferro, sù tutti col foco,
sù tutti col nome d'Italia nel cor.

Va' fuori d'Italia,
va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia,
va' fuori o stranier!

La terra dei fiori, dei suoni e dei carmi
ritorni qual'era la terra dell'armi!
Di cento catene le avvinser la mano,
ma ancor di Legnano sa i ferri brandir.
Bastone tedesco l'Italia non doma,
non crescono al giogo le stirpi di Roma:
più Italia non vuole stranieri e tiranni,
già troppi son gli anni che dura il servir.
Va' fuori d'Italia,
va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia,
va' fuori o stranier!
Le case d'Italia son fatte per noi,
è là sul Danubio la casa de' tuoi;
tu i campi ci guasti, tu il pane c'involi,
i nostri figlioli per noi li vogliam.
Son l'Alpi e tre mari d'Italia i confini,
col carro di fuoco rompiam gli Appennini:
distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
la nostra bandiera per tutto innalziam.
Va' fuori d'Italia,
va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia,
va' fuori o stranier!
Se ancora dell'Alpi tentasser gli spaldi,
il grido d'allarmi darà Garibaldi,
e s'arma -allo squillo che vien da Caprera-
dei Mille la schiera che l'Etna assaltò.
E dietro alla rossa avanguardia dei bravi
si muovon d'Italia le tende e le navi:
già ratto sull'arma del fido guerriero,
l'ardito destriero Vittorio spronò.
Va' fuori d'Italia,
va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia,
va' fuori o stranier!
Per sempre è caduto degli empi l'orgoglio
a dir: Viva l'Italia, va il Re in Campidoglio!
La Senna e il Tamigi saluta ed onora
l'antica signora che torna a regnar.
Contenta del regno, fra l'isole e i monti,
soltanto ai tiranni minaccia le fronti:
dovunque le genti percota un tiranno,
suoi figli usciranno per terra e per mar!
Va' fuori d'Italia,
va' fuori ch'è l'ora!
Va' fuori d'Italia,
va' fuori o stranier!
Lorenzo

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.