domenica 20 marzo 2011

ANITA L'EROINA

Accanto ad un grande uomo c’è sempre una grande donna” così cita un vecchio detto e  mai come nel caso di Anita Garibaldi, espressione fu più adatta.
Anita, l’eroina dei due mondi, nacque  a Morrinhos in Brasile il 30 agosto 1821 e da quando nel 1839 a soli 18 anni, incontra Giuseppe Garibaldi, non diventerà solo la sua donna, ma entrerà a far parte della storia italiana, di quella storia di cui quest’anno ricorre il 150° anniversario: l’Unità d’Italia.

Garibaldi è già un uomo di 32 anni quando conosce questa ragazza di umili origini e che forse, come alcune fonti sostengono, era già stata sposata, ma delle sorti del marito ci sono poche e discordanti teorie.
La giovane Ana Maria de Jesus Ribeiro de Silva ha un carattere forte, combattivo e focoso; abile cavallerizza, combatterà sempre al fianco del marito ed ai suoi uomini, sia nelle battaglie navali che terrestri.
Nel 1840 nasce il loro primo figlio chiamato Menotti in onore del patriota italiano Ciro Menotti e nel 1841, quando la situazione della rivoluzione brasiliana diventa insostenibile, Garibaldi e Anita si trasferiscono in Uruguay per 7 anni, dove nel 1842 si sposano dichiarando formalmente di avere certezza della  morte del primo marito di Anita.
Qui nascono gli altri figli:  Rosita nel 1843 che morirà a soli 2 anni, Teresita nel 1845 e Ricciotti nel 1847.
Poi nel 1848 quando giungono le notizie delle prime rivoluzioni in Europa, Anita con i  figli si trasferisce a Nizza a casa della suocera e dove poco dopo verrà raggiunta dal marito.
Nel 1849 Anita combatte di nuovo al fianco del marito e presenzia il 9 febbraio alla proclamazione della Repubblica Romana che però non durerà molto in quanto gli eserciti francese ed austriaco, attaccano Roma per ripristinare il potere papale. Nonostante un’eroica resistenza dei garibaldini, gli avversari hanno la meglio e nella zona del Gianicolo, Garibaldi e i suoi sono costretti a ritirarsi ed a sparpagliarsi su strade diverse dell’Italia per sfuggire agli austriaci e alla polizia papalina.
Garibaldi ed Anita pensano a questo punto di raggiungere Venezia, l’unica repubblica che non era ancora stata travolta dagli eserciti imperiali.
Anita però è incinta del suo quinto figlio e questa fuga a piedi e a cavallo si rivelerà molto faticosa e tragica per lei.
Infatti nelle valli di Comacchio Anita perde conoscenza e Garibaldi con un suo fedele uomo, riesce  a caricarla su una barca ed a raggiungere la fattoria di un patriota, dove però morirà a soli 28 anni. E’ il 4 agosto 1849. Lungo sarà ancora il percorso di Garibaldi per raggiungere l’unità d’Italia, ma sicuramente la riuscita di quest’impresa è anche da attribuire alla forza dell’amore che ha nutrito per questa grande donna che ha sempre lottato al suo fianco.
Nel 1859 le sue spoglie sono trasferite a Nizza, città natale del marito e dal 1939 si trovano nel basamento della statua equestre eretta in suo onore sul Gianicolo.
Giulia

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