martedì 31 dicembre 2013

Come morirono gli abitanti di Pompei?

A National Geographic
Ieri, 25 gennaio 2013, si è tenuta una conferenza a Milano in cui si parlava dell'eruzione avvenuta nel 79 d.C. a Pompei. Da poco gli scienziati hanno fatto un'interessante scoperta: i Pompeiani sono morti bruciati e non soffocati come si era sempre creduto.

Città di Cenere

Siamo qui oggi al Palazzo Pirelli di Milano per la recensione del nuovo libro "Città di Cenere" scritto dal nuovo scrittore emergente Salvatore Ferrari.

domenica 29 dicembre 2013

IL VESUVIO E LE SUE ERUZIONI

A Focus 
Una grossa bocca vulcanica,una fuoriuscita continua di lava,un eccesso di gas e infiniti lapilli.
Cari lettori,tutto questo è un'eruzione vulcanica.

venerdì 27 dicembre 2013

Raffaella Fico si confida: " Mario? Gli voglio ancora bene"

                                                                                                                                       Donna moderna
Raffaella Fico si confida: " Mario? Gli voglio ancora bene".
La signorina Fico è alla ricerca di cultura, non di nuovi amori.
Di Manuela Presto

INTERVISTA - DENUNCIA


A "Il corriere della Sera"

23 Dicembre 2013

Sabato 21 Dicembre, si tenne a Milano una conferenza di Gian Antonio Stella, famoso giornalista italiano, riguardante gli scavi di Pompei e di come la Sovrintendenza se ne "occupa".

giovedì 26 dicembre 2013

XMAS TIME

È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski

mercoledì 25 dicembre 2013

Il Natale spesso è una festa rumorosa: ci farà bene stare un po’ in silenzio, per sentire la voce dell’Amore.

Il Natale non è soltanto una ricorrenza temporale oppure un ricordo di una cosa bella. Il Natale è di più: noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore. Il Natale è un incontro! E camminiamo per incontrarlo: incontrarlo col cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come Lui è; incontrarlo con fede. Ma occorre avere il cuore aperto. In questo cammino verso il Natale ci aiutano alcuni atteggiamenti: la perseveranza nella preghiera, pregare di più; l’operosità nella carità fraterna, avvicinarci un po’ di più a quelli che hanno bisogno; e la gioia nella lode del Signore. Dunque: la preghiera, la carità e la lode, con il cuore aperto perché il Signore ci incontri.

 Papa Francesco

martedì 24 dicembre 2013

È Natale.

È Natale ogni volta che sorridi a un bimbo, tenendogli la mano. È Natale ogni volta che riconosci i tuoi limiti, i tuoi errori. È Natale ogni volta che rimani in silenzio, per ascoltare l'altro. È Natale ogni volta che doni con amore, la tua dolcezza. È Natale ogni volta che ascolti la canzone del cuore, la tua dolcezza.

Cit. Carlo Prevale
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/frasi-per-ogni-occasione/auguri-di-natale/frase-207309?f=t:96>

lunedì 23 dicembre 2013

Tanti auguri

Auguri a tutti quelli che sorridono e per chi è triste doppi auguri!!!

Vi auguro di sentire e vedere il Natale attraverso gli occhi ed il cuore dei bambini, con lo stupore e l'emozione che solo loro sanno donare.

Questo Natale trasformi...ogni desiderio in fiore, ogni dolore in stella e ogni lacrima in sorriso!
Tantissimi auguri di Buon Natale!

sabato 21 dicembre 2013

lunedì 16 dicembre 2013

Un risvolto un po' (tanto) triste ad una bellissima vacanza

Avevamo letto quella bellissima poesia a scuola di E.L. Masters che, anche a distanza di secoli (ne erano passati già ben 2), rendeva tutto cosí magico e dopo 10 anni mi era ricapitata tra le mani.

Rimpianti dalla tomba.

Serepta fu il mio nome: lo stesso nome con cui i nativi Americani designavano quella condizione di beatitudine e di pace che, durante i tormenti della mia adolescenza, io non ho mai conosciuto.

domenica 15 dicembre 2013

Tempo

"L'esperienza del tempo è creata dalla mente".
Il tempo non passa, il tempo è.

Il mio sogno...

Fin da quando ero bambina, ho sempre avuto lo stesso ed unico sogno: "diventare la ballerina più brava del mondo".

SEREPTA MASON




Serepta è morta all’età di sessant’anni per un infarto improvviso, nessuno si accorse della sua scomparsa come nessuno si era mai accorso della sua esistenza. Qualcuno la conosceva solo perché era la moglie di un ubriacone del nome John, ma solo per quello, per il resto non era una donna che si faceva spesso vedere in giro anche perché veniva derisa dalle altre donne: erano note in tutto il paese di Spoon River le avventure del marito. In molti la consideravano stupida per il semplice motivo che solo una stupida avrebbe potuto sposare una persona come John, ma c’era un particolare nella vita di Serepta di cui nessuno era mai stato a conoscenza: scriveva poesie. Mentre il suo non fedele marito se la spassava in qualche locale con giovani ragazze di cui la mattina non si sarebbe ricordato nemmeno il nome, Serepta dentro le mura della sua squallida casa di legno scriveva poesie, testi poetici così drammatici e così dolci nello stesso tempo da togliere il fiato ma che nessuno mai lesse. Avrebbe potuto avere un grande successo come poetessa, ma cadde in disgrazia per colpa del marito che sperperava in vino tutti i soldi che lei guadagnava. Lei era una gran lavoratrice e lui disoccupato, nonostante questo lui era comunque il capofamiglia e quello che diceva andava fatto e ciò che faceva non andava discusso. Visse così gli anni della sua vita soffocata da un marito che non le dava la possibilità di mostrare al mondo il suo genio e derisa dalle coetanee che ingenuamente la credevano una sciocca. Ha avuto la sfortuna di innamorarsi dell’uomo sbagliato e per una serie di eventi non ha potuto sbocciare in tutta la sua bellezza artistica, avrebbe potuto, ma il suo destino non ha voluto.

Il diario della mia vita

                                                                                                                                                14-12-2013
Caro diario,
Oggi è il mio compleannooo!!! :D
Stasera ci sarà la festa con le mie amiche, ma non so proprio cosa mettermi... :(
Sono indecisa tra la maglietta rossa che mi aveva regalato la nonna l'anno scorso o la camicia bianca...mmm... penso che telefonerò a Laura per farmi consigliare, lei sì che se ne intende! :D
Sai, sono proprio fortunata ad avere delle amiche come loro! Abbiamo le stesse idee e gusti, per quanto riguarda la moda. Spesso andiamo a mangiare cinese insieme, ci piace moltissimo e, ciliegina sulla torta, siamo in classe insieme! :D <3 <3 <3
Stamattina, dai miei genitori, ho ricevuto un regalo stupendo: tre libri, uno in inglese e due in francese. Sono stracontenta perché oltre ad adorare la lettura, il mio sogno è quello di diventare interprete e viaggiare per il mondo. <3 <3 

                                                                                                                                                 20-03-2018
Caro diario,
Questo è il mio primo anno di università a Venezia. Sai, rispetto alle superiori l'impegno di studio è maggiore: ho più esami, più materie da studiare e i docenti sono molto più severi ed esigenti. Molti giorni mi fermo a scuola per studiare e, magari, prendere parte alle lezioni pomeridiane di cinese che posso aiutarmi per gli esami.
Purtroppo, però, non riesco più a sentire ne' vedere le mie amiche e la mia famiglia, perchè la distanza non me lo permette.
Inoltre, da qualche mese condivido un piccolo appartamento insieme ad altre ragazze che ho conosciuto all'università. Giuro che non sopporto più Claudia!!! E' troppo disordinata e non rispetta mai il turno quando deve lavare i piatti! Mmm... che nervosoo!
In più, per mantenermi agli studi, lavoro in un piccolo bar in centro e torno a casa molto tardi, quindi in questo periodo mi sento particolarmente stanca. Sai, c'è un ragazzo molto carino che lavora insieme a me, si chiama Luca.

                                                                                                                                                 05-10-2023
Caro diario,
Sono molto orgogliosa di me!
Finalmente mi sono laureata e per di più a pieni voti. A sostenermi c'era la mia famiglia e, ovviamente, i miei genitori si sono commossi. Prima del pranzo, ho fatto conoscere Luca, il mio fidanzato, alla mia famiglia e, come al solito, mio fratello si è ingelosito... Ho 25 anni e mi tratta ancora come se fossi una ragazzina! Mi chiedo come reagirà quando verrà a sapere che io e Luca ci trasferiremo all'estero...

                                                                                                                                                  10-07-2043
Caro diario,
Qui a Pechino, la mia nuova città, la vita è molto frenetica: tradurre tutti i giorni documenti per l'ambasciata italiana impiega tutte le mie forze mentali e il viaggio in metropolitana è stancante... ci sono troppe persone intorno a me e, per di più, torno a casa molto tardi la sera.
Anche mio marito ha una vita abbastanza movimentata: lavora in una scuola privata qui a Pechino ed insegna italiano; In questo periodo, però, siamo parecchio stressati e non andiamo particolarmente d'accordo e, per via del troppo lavoro, abbiamo deciso che, per il momento, non avremo figli.

                                                                                                                                                  23-08 2074
Caro diario,
A distanza di anni la vita a Pechino non è cambiata.
Ho cominciato, però, ad avere problemi alla schiena.
A non esserci più mio marito,poi, mi sento molto sola ed abbandonata. Se ritornassi indietro nel tempo, forse, avrei preferito avere dei figli, una famiglia e dedicarmi molto meno al lavoro!
Sento di non avere più la vitalità che avevo da giovane... ero così ingenua! Non pensavo che la vita mi avesse posto così tanti ostacoli ma sono felice perché se sono qui adesso, significa che sono riuscita a superarli.

IL TEMPO


La vecchiaia mi ha sopraffatto ho sempre pensato di essere invincibile, credevo di essere instancabile, ma appena le prime rughe hanno iniziato a solcarmi il volto ho capito che anche per me il tempo scorre.

Abbiamo bisogno di voi

Aveva perso il treno, il treno della sua vita.

Il veleno della società

Di Alessia C.
Ginevra era una ragazza riservata; veniva definita asociale solamente perché non condivideva la superficialità e la stupidità dei gesti dei suoi coetanei e preferiva non adattarsi a quel gruppo massificato.

Me ne andai


La prima volta che aprì gli occhi, vi parlo quindi di cinquanta anni fa, l'aria riempì i suoi polmoni e pianse. 
Forse pianse dal dolore, forse pianse dalla felicità. Io penso fosse un pianto di rabbia, di grinta, di ''finalmente eccomi!'', ''finalmente!'', speranzoso di compiere cose incredibili in questa nuova vita. 
Essere speranzosi è il miglior modo per partire. 

Apatica

La guardavo camminare per i corridoi della scuola e mi saliva l'ansia: era sempre sola, sempre a testa bassa, sempre inespressiva

Il petalo rosso.

2070, New York. 
Lydia abitava in un piccolo quartiere di quella che era stata la grande New York. Infatti, dopo circa 60 anni, tutto era cambiato.

Pensieri

Il fioredella mia vita sarebbe sbocciato d'ogni lato
se un vento crudele non avesse appassito i miei petali
dal lato che vedevate voi del villaggio.

Rimpianti

Da giovane ero talmente preso dall'uscire ogni pomeriggio con gli amici, che mi ero perso tutto questo meraviglioso panorama.
Il rimbombo della voce.

ALEXANDER

Da bambino ero bravissimo, facevo tutto quello che mi diceva la mia mamma, piegavo il pigiama, mettevo in ordine la mia camera, insomma aiutavo la mia famiglia.

mercoledì 11 dicembre 2013

Raphael

Raphael.
Il vecchio e scorbutico Raphael.
Lo conoscevano tutti, ma lui non conosceva nessuno. Se ne stava sulla sua montagna, sempre.


sabato 7 dicembre 2013

ORA !!!

Da giovane, le mie ali erano forti e instancabili, 

GLI ANNI PASSANO

Mi sentivo forte, pensavo di non avere punti deboli, la mia voglia di vivere senza paure, veniva a volte scambiata per arroganza e molti non capivano che dietro a tutto questo nascondevo dell’altro.

martedì 3 dicembre 2013

Mi sentivo diverso

... da neonato,mio padre mi portava alle rive del fiume vicino alla nostra casa di legno e mi mostrava la bellezza del posto in cui abitavamo.