martedì 31 dicembre 2013

Come morirono gli abitanti di Pompei?

A National Geographic
Ieri, 25 gennaio 2013, si è tenuta una conferenza a Milano in cui si parlava dell'eruzione avvenuta nel 79 d.C. a Pompei. Da poco gli scienziati hanno fatto un'interessante scoperta: i Pompeiani sono morti bruciati e non soffocati come si era sempre creduto.

Città di Cenere

Siamo qui oggi al Palazzo Pirelli di Milano per la recensione del nuovo libro "Città di Cenere" scritto dal nuovo scrittore emergente Salvatore Ferrari.

domenica 29 dicembre 2013

IL VESUVIO E LE SUE ERUZIONI

A Focus 
Una grossa bocca vulcanica,una fuoriuscita continua di lava,un eccesso di gas e infiniti lapilli.
Cari lettori,tutto questo è un'eruzione vulcanica.

venerdì 27 dicembre 2013

Raffaella Fico si confida: " Mario? Gli voglio ancora bene"

                                                                                                                                       Donna moderna
Raffaella Fico si confida: " Mario? Gli voglio ancora bene".
La signorina Fico è alla ricerca di cultura, non di nuovi amori.
Di Manuela Presto

INTERVISTA - DENUNCIA


A "Il corriere della Sera"

23 Dicembre 2013

Sabato 21 Dicembre, si tenne a Milano una conferenza di Gian Antonio Stella, famoso giornalista italiano, riguardante gli scavi di Pompei e di come la Sovrintendenza se ne "occupa".

giovedì 26 dicembre 2013

XMAS TIME

È Natale da fine ottobre. Le lucette si accendono sempre prima, mentre le persone sono sempre più intermittenti. Io vorrei un dicembre a luci spente e con le persone accese.
Charles Bukowski

mercoledì 25 dicembre 2013

Il Natale spesso è una festa rumorosa: ci farà bene stare un po’ in silenzio, per sentire la voce dell’Amore.

Il Natale non è soltanto una ricorrenza temporale oppure un ricordo di una cosa bella. Il Natale è di più: noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore. Il Natale è un incontro! E camminiamo per incontrarlo: incontrarlo col cuore, con la vita; incontrarlo vivente, come Lui è; incontrarlo con fede. Ma occorre avere il cuore aperto. In questo cammino verso il Natale ci aiutano alcuni atteggiamenti: la perseveranza nella preghiera, pregare di più; l’operosità nella carità fraterna, avvicinarci un po’ di più a quelli che hanno bisogno; e la gioia nella lode del Signore. Dunque: la preghiera, la carità e la lode, con il cuore aperto perché il Signore ci incontri.

 Papa Francesco

martedì 24 dicembre 2013

È Natale.

È Natale ogni volta che sorridi a un bimbo, tenendogli la mano. È Natale ogni volta che riconosci i tuoi limiti, i tuoi errori. È Natale ogni volta che rimani in silenzio, per ascoltare l'altro. È Natale ogni volta che doni con amore, la tua dolcezza. È Natale ogni volta che ascolti la canzone del cuore, la tua dolcezza.

Cit. Carlo Prevale
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/frasi-per-ogni-occasione/auguri-di-natale/frase-207309?f=t:96>

lunedì 23 dicembre 2013

Tanti auguri

Auguri a tutti quelli che sorridono e per chi è triste doppi auguri!!!

Vi auguro di sentire e vedere il Natale attraverso gli occhi ed il cuore dei bambini, con lo stupore e l'emozione che solo loro sanno donare.

Questo Natale trasformi...ogni desiderio in fiore, ogni dolore in stella e ogni lacrima in sorriso!
Tantissimi auguri di Buon Natale!

sabato 21 dicembre 2013

lunedì 16 dicembre 2013

Un risvolto un po' (tanto) triste ad una bellissima vacanza

Avevamo letto quella bellissima poesia a scuola di E.L. Masters che, anche a distanza di secoli (ne erano passati già ben 2), rendeva tutto cosí magico e dopo 10 anni mi era ricapitata tra le mani.

Rimpianti dalla tomba.

Serepta fu il mio nome: lo stesso nome con cui i nativi Americani designavano quella condizione di beatitudine e di pace che, durante i tormenti della mia adolescenza, io non ho mai conosciuto.

domenica 15 dicembre 2013

Tempo

"L'esperienza del tempo è creata dalla mente".
Il tempo non passa, il tempo è.

Il mio sogno...

Fin da quando ero bambina, ho sempre avuto lo stesso ed unico sogno: "diventare la ballerina più brava del mondo".

SEREPTA MASON




Serepta è morta all’età di sessant’anni per un infarto improvviso, nessuno si accorse della sua scomparsa come nessuno si era mai accorso della sua esistenza. Qualcuno la conosceva solo perché era la moglie di un ubriacone del nome John, ma solo per quello, per il resto non era una donna che si faceva spesso vedere in giro anche perché veniva derisa dalle altre donne: erano note in tutto il paese di Spoon River le avventure del marito. In molti la consideravano stupida per il semplice motivo che solo una stupida avrebbe potuto sposare una persona come John, ma c’era un particolare nella vita di Serepta di cui nessuno era mai stato a conoscenza: scriveva poesie. Mentre il suo non fedele marito se la spassava in qualche locale con giovani ragazze di cui la mattina non si sarebbe ricordato nemmeno il nome, Serepta dentro le mura della sua squallida casa di legno scriveva poesie, testi poetici così drammatici e così dolci nello stesso tempo da togliere il fiato ma che nessuno mai lesse. Avrebbe potuto avere un grande successo come poetessa, ma cadde in disgrazia per colpa del marito che sperperava in vino tutti i soldi che lei guadagnava. Lei era una gran lavoratrice e lui disoccupato, nonostante questo lui era comunque il capofamiglia e quello che diceva andava fatto e ciò che faceva non andava discusso. Visse così gli anni della sua vita soffocata da un marito che non le dava la possibilità di mostrare al mondo il suo genio e derisa dalle coetanee che ingenuamente la credevano una sciocca. Ha avuto la sfortuna di innamorarsi dell’uomo sbagliato e per una serie di eventi non ha potuto sbocciare in tutta la sua bellezza artistica, avrebbe potuto, ma il suo destino non ha voluto.

Il diario della mia vita

                                                                                                                                                14-12-2013
Caro diario,
Oggi è il mio compleannooo!!! :D
Stasera ci sarà la festa con le mie amiche, ma non so proprio cosa mettermi... :(
Sono indecisa tra la maglietta rossa che mi aveva regalato la nonna l'anno scorso o la camicia bianca...mmm... penso che telefonerò a Laura per farmi consigliare, lei sì che se ne intende! :D
Sai, sono proprio fortunata ad avere delle amiche come loro! Abbiamo le stesse idee e gusti, per quanto riguarda la moda. Spesso andiamo a mangiare cinese insieme, ci piace moltissimo e, ciliegina sulla torta, siamo in classe insieme! :D <3 <3 <3
Stamattina, dai miei genitori, ho ricevuto un regalo stupendo: tre libri, uno in inglese e due in francese. Sono stracontenta perché oltre ad adorare la lettura, il mio sogno è quello di diventare interprete e viaggiare per il mondo. <3 <3 

                                                                                                                                                 20-03-2018
Caro diario,
Questo è il mio primo anno di università a Venezia. Sai, rispetto alle superiori l'impegno di studio è maggiore: ho più esami, più materie da studiare e i docenti sono molto più severi ed esigenti. Molti giorni mi fermo a scuola per studiare e, magari, prendere parte alle lezioni pomeridiane di cinese che posso aiutarmi per gli esami.
Purtroppo, però, non riesco più a sentire ne' vedere le mie amiche e la mia famiglia, perchè la distanza non me lo permette.
Inoltre, da qualche mese condivido un piccolo appartamento insieme ad altre ragazze che ho conosciuto all'università. Giuro che non sopporto più Claudia!!! E' troppo disordinata e non rispetta mai il turno quando deve lavare i piatti! Mmm... che nervosoo!
In più, per mantenermi agli studi, lavoro in un piccolo bar in centro e torno a casa molto tardi, quindi in questo periodo mi sento particolarmente stanca. Sai, c'è un ragazzo molto carino che lavora insieme a me, si chiama Luca.

                                                                                                                                                 05-10-2023
Caro diario,
Sono molto orgogliosa di me!
Finalmente mi sono laureata e per di più a pieni voti. A sostenermi c'era la mia famiglia e, ovviamente, i miei genitori si sono commossi. Prima del pranzo, ho fatto conoscere Luca, il mio fidanzato, alla mia famiglia e, come al solito, mio fratello si è ingelosito... Ho 25 anni e mi tratta ancora come se fossi una ragazzina! Mi chiedo come reagirà quando verrà a sapere che io e Luca ci trasferiremo all'estero...

                                                                                                                                                  10-07-2043
Caro diario,
Qui a Pechino, la mia nuova città, la vita è molto frenetica: tradurre tutti i giorni documenti per l'ambasciata italiana impiega tutte le mie forze mentali e il viaggio in metropolitana è stancante... ci sono troppe persone intorno a me e, per di più, torno a casa molto tardi la sera.
Anche mio marito ha una vita abbastanza movimentata: lavora in una scuola privata qui a Pechino ed insegna italiano; In questo periodo, però, siamo parecchio stressati e non andiamo particolarmente d'accordo e, per via del troppo lavoro, abbiamo deciso che, per il momento, non avremo figli.

                                                                                                                                                  23-08 2074
Caro diario,
A distanza di anni la vita a Pechino non è cambiata.
Ho cominciato, però, ad avere problemi alla schiena.
A non esserci più mio marito,poi, mi sento molto sola ed abbandonata. Se ritornassi indietro nel tempo, forse, avrei preferito avere dei figli, una famiglia e dedicarmi molto meno al lavoro!
Sento di non avere più la vitalità che avevo da giovane... ero così ingenua! Non pensavo che la vita mi avesse posto così tanti ostacoli ma sono felice perché se sono qui adesso, significa che sono riuscita a superarli.

IL TEMPO


La vecchiaia mi ha sopraffatto ho sempre pensato di essere invincibile, credevo di essere instancabile, ma appena le prime rughe hanno iniziato a solcarmi il volto ho capito che anche per me il tempo scorre.

Abbiamo bisogno di voi

Aveva perso il treno, il treno della sua vita.

Il veleno della società

Di Alessia C.
Ginevra era una ragazza riservata; veniva definita asociale solamente perché non condivideva la superficialità e la stupidità dei gesti dei suoi coetanei e preferiva non adattarsi a quel gruppo massificato.

Me ne andai


La prima volta che aprì gli occhi, vi parlo quindi di cinquanta anni fa, l'aria riempì i suoi polmoni e pianse. 
Forse pianse dal dolore, forse pianse dalla felicità. Io penso fosse un pianto di rabbia, di grinta, di ''finalmente eccomi!'', ''finalmente!'', speranzoso di compiere cose incredibili in questa nuova vita. 
Essere speranzosi è il miglior modo per partire. 

Apatica

La guardavo camminare per i corridoi della scuola e mi saliva l'ansia: era sempre sola, sempre a testa bassa, sempre inespressiva

Il petalo rosso.

2070, New York. 
Lydia abitava in un piccolo quartiere di quella che era stata la grande New York. Infatti, dopo circa 60 anni, tutto era cambiato.

Pensieri

Il fioredella mia vita sarebbe sbocciato d'ogni lato
se un vento crudele non avesse appassito i miei petali
dal lato che vedevate voi del villaggio.

Rimpianti

Da giovane ero talmente preso dall'uscire ogni pomeriggio con gli amici, che mi ero perso tutto questo meraviglioso panorama.
Il rimbombo della voce.

ALEXANDER

Da bambino ero bravissimo, facevo tutto quello che mi diceva la mia mamma, piegavo il pigiama, mettevo in ordine la mia camera, insomma aiutavo la mia famiglia.

mercoledì 11 dicembre 2013

Raphael

Raphael.
Il vecchio e scorbutico Raphael.
Lo conoscevano tutti, ma lui non conosceva nessuno. Se ne stava sulla sua montagna, sempre.


sabato 7 dicembre 2013

ORA !!!

Da giovane, le mie ali erano forti e instancabili, 

GLI ANNI PASSANO

Mi sentivo forte, pensavo di non avere punti deboli, la mia voglia di vivere senza paure, veniva a volte scambiata per arroganza e molti non capivano che dietro a tutto questo nascondevo dell’altro.

martedì 3 dicembre 2013

Mi sentivo diverso

... da neonato,mio padre mi portava alle rive del fiume vicino alla nostra casa di legno e mi mostrava la bellezza del posto in cui abitavamo.

mercoledì 27 novembre 2013

Giovane tristezza

Dalla finestra, con sguardo assente, fissava l'erba muoversi dolcemente al fruscìo del vento. I gomiti appoggiati sul davanzale e il viso tra le mani, il sole che risplendeva sulla sua pelle di pesca, giovane.

martedì 26 novembre 2013

Gioco di sguardi

5460, 5461, 5462…
5462 persone.
5462 volti differenti gli uni dagli altri.
5462 vite.
5462 respiri.
5462 cuori.

Caos interiore

Ormai dev'essere trascorsa quasi un'ora. Almeno lo spero.

Oltre lo sguardo...

Che sguardo assillante...

La ballerina


La gita, quale studente non vede l’ora che arrivi quel fantastico giorno?! Si è proprio vero, ogni singolo ragazzo aspetta con ansia quegli spensierati  due o tre giorni quando: non si è costretti a stare cinque o sei ore seduti ad un banco, non ci sono verifiche o interrogazioni da preparare e si può stare in compagnia degli amici.

Il commediante

Ancora devo capire come hanno fatto ad incastrarmi.

Diversità

Guardando questo ritratto la prima cosa che noto sono i tratti del volto, molto belli e fini con una caratteristica di bontà, da bravo ragazzo.
Poi,però, mi soffermo sullo sguardo e soprattutto mi colpiscono gli occhi. Sembra stia dicendo all'autore che lo ritrae:« Voglio essere un bravo ragazzo, studioso, gentile, educato e fiero del nome che porto.» Infatti, guardando le mani raccolte su questi fogli, esse sembrano voler dire quanto lui ci tenga ad essere così.
In questa opera c'è una tenda rossa, dove dietro si intravede una scultura che rappresenta dei nudi maschili in un momento di allegoria.
Mi fa pensare che questo ragazzo voglia trasmettere un messaggio, cioè di far capire, a chi lo guarda, chi è realmente. La sua diversità, cioè l'essere gay, non lo porta ad essere una persona diversa.
A mio parere, la diversità non può portare altro che ricchezza interiore.

Guardando tutto da dietro


''Gli occhi sono lo specchio dell'anima.''
Alcuni occhi rifletto il carattere, 

Umanità

Non mi piaceva. Zero. Sia esteticamente, che caratterialmente.
Era egoista, egocentrica, viziata, presuntuosa, fredda, antipatica. Non aveva niente di buono. In ogni cosa che faceva pensava solo a se stessa.

Angelica.

Capelli di fuoco, occhi di velluto nero, labbra di pesca e pelle di luna. Profumava d'inverno.
Era lei; era Angelica, di nome e di fatto.
La osservavo silenziosa mentre fissava il paesaggio esterno con sguardo velato di una leggera innocenza a causa della giovanissima età.

Immobile

Ci passai velocemente davanti, lui era un ragazzo.

L'arcobaleno

Sono una giovane ragazza di origini aristocratiche. Pelle chiara, capelli  ondulati e rossi, molto graziosa, o così dicono in molti. Sono sempre stata circondata, sin da piccola, da artisti, musicisti, pittori e scultori e ho sempre posseduto i gioielli più preziosi e gli abiti più sontuosi. Ma la mia vera passione era la natura. Invidiavo i contadini che, pur non avendo nulla, passavano la loro giornata immersi nei campi, conoscevano i tempi del raccolto. Passavo i miei pomeriggi nel grande giardino che circondava il castello in cerca di piccoli animali. Una mattina mi svegliai, guardai fuori dalla finestra e subito il mio sguardo venne catturato dalle nubi cariche di pioggia. Stava arrivando una tempesta.

Siamo nati per morire.

E fu proprio in una fresca giornata d’autunno, che la vidi per la prima volta.

I MIEI AVI

Era in quel salone lungo e oscuro che io e la mia famiglia ci riunivamo per pranzo e per la cena.

Non avrei dovuto farlo

Preoccupata, ecco cos'ero.

ISABELLA

Ero una giovane principessa,  nata da una famiglia nobile, i miei genitori volevano il meglio per me.

Storia vera

Spesso lo guardava, sperando si girasse. Nulla. A volte, stupidamente cercava di parlare con lui, ma senza successo.

Nebbia di ricordi

Erano circa le sei di pomeriggio .

lunedì 25 novembre 2013

LA COMMEDIA

Siamo agli inizi del sedicesimo secolo,Inghilterra.
Amara,una giovane nobile donna,ogni venerdì sera,va in un palazzo ad ascoltare e celebrare uno straordinario autore di questi tempi,William Shakespeare .

domenica 24 novembre 2013

Distinguersi per non estinguersi


Credo che lui sia stato il ragazzo più intelligente che io abbia mai conosciuto, pur non essendo uno di quei secchioni che prendevano tutti dieci anche nelle versioni più difficili.

La camera spaventosa

E' notte fonda ed io sono ancora sveglia.

BASTA

A coLui o coLei che stesse leggendo questa lettera, salve!                                         Parma, 13 Aprile 1533
Come introduzione riassuntiva della lettera posso usare solo una parola: basta.

Immortalato con un flash nel "fiore della giovinezza"

Fermo. Me ne stavo immobile davanti al pittore nella sala grande del castello. Quello era uno dei miei primi ritratti e doveva venire meglio che mai.

sabato 23 novembre 2013

Amalia


"Amalia! é ora di andare!" mi disse mio padre. Era un giorno importante per me. Dovevo fare la modella per un pittore ed era da tanto tempo che aspettavo questo momento.

domenica 17 novembre 2013

Colore neutro

La notte era appena calata.

Andrea

Andrea s'è perso, s'è perso e non sa tornare.

Galway

Gli abitanti di Galway si erano ormai abituati alla pioggia che scendeva interrottamente da un paio di giorni.

I re

Mio padre mi guardava, fiero.

Scars

Erano passati due anni da quando se n'era andata da quel posto.

Come ci avrà creato Dio?

Dio, l' Essere con la "e" maiuscola. L' Onnipotente, l' Onnisciente, l' Onnipresente, tutti appellativi con l' iniziale maiuscola. Colui che creò tutto e tutti, che è uno e trino, che cacciò Adamo e Eva dal paradisiaco Paradiso Terrestre.

Il tatuaggio

Jenny, una bella ragazza di trent'anni, da un po' di tempo aveva deciso di farsi un tatuaggio. Ma non un semplice tatuaggio, bensì un disegno che raccontava della sua vita.

It was just a dream (?)

Una notte tempestosa,con correnti fredde,stava per raggiungere gran parte del Canada.

Revolver


“ti dedico
la mia vendetta
e un buco di proiettile”
-Baustelle, Revolver

La puntina del giradischi, dopo aver raccolto tutti i più piccoli e invisibili granelli di polvere posatisi col tempo sul nero vinile da 33 giri,  scivolò per tutta la base, raggiungendone il centro. Il braccio metallico scattò con un rumore sordo, ritornando al punto di partenza, immobile, pronto per essere nuovamente posato sul disco.

La fine di una generazione.

Era una triste giornata d'inverno. Doveva essere all'incirca gennaio. L'anno nuovo era cominciato da poco; ciò significava che, da quel momento in poi, come ogni anno, ogni bambino appena nato sarebbe stato sottratto ai genitori, ritenuti incapaci di allevare i figli con gli ideali necessari.

L'ultimo disegno

Peter era un uomo di circa quarant'anni. Non aveva mai avuto amici, non gli piaceva uscire. Preferiva stare in soffitta a disegnare. Era la sua vera passione, l'unica cosa grazie alla quale sapeva esprimere quello che provava davvero. E dopo anni di isolamento niente era cambiato. Era ancora in quella soffitta, con un quaderno e una penna stilografica nera. Il suo stile era molto particolare: tutti i suoi disegni erano in bianco e nero, stilizzati e astratti. Nelle pagine di quel quaderno era scritta una storia ambientata in una realtà diversa dalla nostra, nella quale Peter si sentiva accettato.

Tagli invisibili.

14:30
Mamma è appena tornata dal lavoro.
Mi ha appena sgridato (come sai).
Mio fratello viene in camera mia e mi chiede cos'ho combinato questa volta.
Gli sbatto la porta in faccia.

LA BELLAZZA DELLA CITTA'


Grigia, inquinata, sporca, sovrappopolata: queste sono le parole che a molte persone vengono in mente pensando alla città.

Nessuno.

Sta scappando.
Nessuno la rincorre.
Si è persa.
Nessuno la cerca.
È scomparsa.
Nessuno se n'è accorto.

IL TEMPO NEL WEST NON ASPETTA

In un bar del Texas due personaggi con degli sguardi, che sembravano fulminare ogni persona che cercava di incrociare il loro.

Tagli


Con un grembiule, un paio di guanti e un coltello ero pronta.
Una luce soffusa mi faceva vedere abbastanza chiaramente il lavoro che avrei dovuto fare.
Sulle sottili labbra sorridenti di rabbia avevo un rossetto scuro, il più rosso di tutti.

Graffi

Ero triste. Mi sentivo vuota, come se nulla ora avesse più senso. La casa senza di lui era desolata, i suoi leggeri passi non facevano più continuamente su e giù dalle scale.

Lui

scritto da Alessia Rossi

8 settimane.
8 orribili  settimane.
Piene  di dolore,  angoscia,  freddo, fame, sete, terrore, sopportazione.

sabato 16 novembre 2013

IL DUELLO

James Rider era impaziente,nella sua camera di quello squallido albergo,era in attesa che le ore passassero il più velocemente possibile perché James quel giorno aveva un appuntamento al quale non voleva assolutamente mancare.

venerdì 15 novembre 2013

UN IMPORTANTE REPERTO

Sono uno storico. 
Mi sono laureato da poco e credo che capire e sapere la storia che ci ha resi come siamo oggi,sia fondamentale.

mercoledì 13 novembre 2013

TARGET

Quando ho aperto gli occhi, ero sdraiato su una barella all'ospedale di New York. Immediatamente mi sono chiesto: "Perché mi trovo qui?"

lunedì 11 novembre 2013

La notte

Ero sdraiato a terra, privo di forze. Mi rialzai, a fatica: avevo la fronte sudata, ero tutto sudato. Un liquido caldo mi scendeva dalla tempia: lo toccai con la mano e la portai alla bocca: era sangue.

Brezza notturna

Era ancora lì. Lo sapevo.

domenica 10 novembre 2013

Il richiamo degli inferi

Elly e John, due giovani esploratori e studiosi di storia antica, erano stati incaricati dall'Università di San Francisco, in California, di recarsi in Sud America per condurre degli scavi archelogici nell'area di Urubamba, città peruviana nel cuore della Valle Sacra.

L'equilibrio di due amanti

È tutta una questione di equilibrio.

I denti dei giganti

Sparsi per il mondo li troviamo. Sono erormi. E tutti gli stolti credono siano pietre, utilizzate per qualche strano motivo da antiche popolazioni. Si, forse, per un certo senso hanno ragione.

Il mondo di Dario.

Uno spiraglio di luce penetrò nella stanza di Dario,  attraversò la piccola finestra dai vetri colorati lasciando che il calore di un tiepido sole invernale la riscaldasse.

Eden

Ad Iris era capitato molte volte di vedere i suoi nonni parlare a bassa voce con un'aria nostalgica, ma si era resa conto che ogni volta che la scorgevano questi sussurri cessavano immediatamente.

I dischi volanti

Mi trovavo in un posto strano,indiscreto,privo di frontiere.

il giocattolo


“Se si è poveri come si fa ad avere tanti giocattoli?”. Questa era la domanda più ricorrente tra i compagni di classe, perché un bambino povero si vantava di avere così tanto giochi che ne avrebbe potuto regalare uno ad ogni bambino della scuola?!

La porta

Ad essere sincera, faccio fatica a trovare l'ispirazione per creare una storia con quest'opera.

Canna

Mostrai per la prima volta a mio figlio Jack, Canna, come la chiamavo io da piccolina. Ne rimase stupefatto. Incuriosito, ma allo stesso tempo affascinato. Ma la cosa che lo stupiva di più, era la storia di quel giocattolo.

Ormai siamo in pista, quindi balliamo!

Non avrei mai pensato di ritrovarmi in una situazione del genere a diciassette anni.
Il mio corpo è cambiato, io sono cambiata.

I gemelli siamesi.

Era una giornata di novembre. Nel villaggio scendevano curiose le nuvole, formando un consistente strato di nebbia che impediva ai passanti di distinguere qualsiasi cosa si trovasse a pochi passi da loro. 
Una giovane donna si faceva largo per raggiungere l'ospedale il più in fretta possibile. 
Accanto a lei c'era un uomo sulla trentina, o forse più giovane, che le stringeva la mano come se dovesse darle coraggio. Il ventre prorompente della ragazza la costringeva a movimenti goffi e sgraziati e la obbligava a cercare sostegno nel compagno. Il suo volto era perennemente contratto in una smorfia di dolore, che pareva aumentare ad ogni passo.

L'oggetto maledetto

Era un piccolo oggetto, dalle forme e colori molto vari e strani. L'avevo comprato ad un mercatino da un vecchio pazzo. Ricordo quel giorno come fosse ieri.
Ero ad una fiera in un paesino, ma c'era molta gente. Incuriosita, mi avvicinai alla bancarella di un vecchio. Era una specie di bilancia e aveva un equilibrio molto precario. Bastava un dolce soffio di vento per distruggerlo. Il vecchio urlava come un pazzo, voleva liberarsene a tutti i costi.

No sense

Pietre che fanno rimbalzare uomini sulla superficie di un lago.

L' ACCHIAPPASOGNI

Urlavo a squarciagola ma nessuno mi sentiva , veniva in mio aiuto.

ARCHITETTURA MAGICA

C'era una volta un bambino, che credeva alla magia e a tutto quello che riguardava il mondo magico.

sabato 9 novembre 2013

La nave dell'immaginazione

Uno spiraglio di luce mi illuminò il pallido volto.

Loro

Loro erano giovani e vecchi. Maschi e femmine. Gentili e arroganti. Allo stesso tempo, insieme.
Loro abitavano spazi inesistenti che si rendevano visibili qualche volta, quando capitava, senza un perché.


IL MONDO

Vi chiederete cos'è quest'arte,e vi risponderete con un " cosa rappresenta?".
Tutto è iniziato dalla settimana scorsa,quando la professoressa di geografia ci chiese di portarle una ricerca un po' strana.

UN SOGNO REALIZZATO

Giovanni si era da poco laureato,era diventato avvocato.

giovedì 7 novembre 2013

LA GRANDE FAMIGLIA DEI MARINAI

Scritto da Alessia Rossi

Mi ero appena svegliato e l’aria fresca mi sfiorava le guance.

Angoli, punte, squarci: rabbia, impotenza

Sono sempre stata innamorato di quel particolare gioco che si trovava nella mia stanza, esattamente sopra il mio lettino.

lunedì 4 novembre 2013

Caos

E me ne stavo crucciato al lavoro,rannicchiato sulla mia scrivania,con la fronte corrugata.

Scappatoie.

Un tiro.
Un tiro e tutto sarebbe scomparso.

Vivo per lei

In molti penseranno che ho vissuto una vita infelice a causa della mia famiglia disastrata e della mancanza di amici pronti ad aiutarmi.

domenica 3 novembre 2013

Soave melodia

La pioggia scendeva ininterrottamente da più di un'ora. 

Karl e il cavaliere blu

Karl era un bambino di 8 anni che viveva a Francoforte.
Era un bambino molto energico, entusiasta di conoscere e fare nuove cose, non aveva molti amici, ma con quelli andava molto d'accordo e voleva loro molto bene.

L'amico più caro

La gente lo ignorava, ma lui era sempre nella stessa via, con il suo violino, a suonare la sua melodia.
La custodia non conteneva più di 5 euro, ma ogni sera lui suonava.
Amava la musica, l'unico vero amore della sua vita.

Il deserto dei segreti

Un occhio che mi scruta, uno spicchio di deserto, sabbia calda sotto i passi e tra le dita.
Una giostra di colori dentro ad un alito di vento, un caos di forme e di profili come trottola impazzita.

Un altro mondo

Era mattina. Mi ero appena svegliato da un sogno stranissimo, sembrava reale e mi ricordavo perfettamente tutto.

Davvero un bellissimo quadro!!

Il violino è sempre stata la mia passione. Quando ero piccolo, ogni sera mi piazzavo al centro del salone di casa mia e suonavo davanti ai miei genitori.

LE NOTE

Le note sovrastavano tutto. Quando venivano suonate era come se tutta Parigi si fermasse per qualche istante ad ascoltarle,

Eco.

Ogni nota si perde nell'eco
di queste promesse infrante
di queste parole buttate al vento

e volo sopra i tetti delle case
aspettando una luce che non arriva mai
le notti proseguono

cerco un posto per la mia testa
dove i miei resti lascino spazio alla musica del violino
e cado giù, nell'eco.


LAND, OCCHI DI GHIACCIO

di Alessia Rossi
Correva l’anno 1600 e Land, meglio conosciuto come Occhi di Ghiaccio,  cavalcava verso una meta ben precisa, come sempre.  

Lei

Venti freddi spiran da Settentrione.
A inverno inoltrato, la neve scende
e copre tutto, il gelo s' impone.

Eccola là, paziente che m' attende
con quel suo dolce e bel sorrisino
che mi manda in confusione la mente.

Da lontano non s' ode che un violino,
piccioli tintinnanti in un cappello,
fan contenti il ragazzo e l' uccellino.

Rallegrati da quel freddo fardello,
possiam giungere al perfetto tepore
con un abbraccio, il fiore all' occhiello.


Realtà distorta.

Mezzogiorno.
Osservavo la mia ombra allungarsi enormemente in un'immensa distesa di sabbia.

Fantasia

Mi ricordo che, quando ero piccolo, la maestra mi disse: - Ma che bello, cos'hai disegnato?-

LA PASSIONE PER IL VIOLINO

Paolo era un bambino di 12 anni. 
La sua passione per la musica classica era nata da quando l'aveva sentita per la prima volta in un programma televisivo.

IL VIOLINO

Il violino uno strumento difficilissimo da suonare, ma di un suono delizioso di cui ti potresti innamorare.

martedì 29 ottobre 2013

Note d'amore

Le note danzano nel vento
come foglie autunnali,
gli uccellini aspettano il momento
giusto per cantare cinguettii originali.

Non importa dove si suona
se in un teatro o per strada.

Toccare i cuori della gente
è quello che mi interessa veramente.

lunedì 28 ottobre 2013

"Il violinista"

Lo vedevo quasi tutti i giorni mentre andavo a scuola. Se ne stava ai bordi della strada a deliziare le persone che passavano suonando il suo amato violino. La sua era una vita da artista, molto movimentata. Io lo chiamavo "il violinista". Non sapevo nulla di lui, nemmeno il suo nome, ma mi sembrava di conoscerlo da sempre. Lui era la mia immagine riflessa in uno specchio, uno uomo che viveva di musica. E' una vita difficile, non si guadagna molto, si ha un equilibrio molto precario, come un uomo in bilico su una sedia che può cadere da un momento all'altro. Ma tutto questo non gli importava. La musica è ciò di cui si nutre un artista, l'unica cosa che lo spinge a vivere una vita alla quale metterebbe fine. 

domenica 27 ottobre 2013

Il sogno perduto.


“..E Gabriel avrebbe aspettato ore, giorni, settimane, forse anche mesi, seduto sulla scomoda panchina del Blackfriars Bridge, pur di incontrare ancora una volta, quella giovane donna quasi eterea in viso, le cui guance si tingevano di un rosa pallido ogni qualvolta si imbatteva nello sguardo di un galantuomo…”

il tavolino davanti all'ingresso

Ogni domenica sera mi trovavo con il mio amico Roger al locale sotto casa mia.

Il tavolo numero quattro

Vi è mai capitato di innamorarvi dell'Amore?

dietro

Prepararsi ore e ore.

La donna che leggeva

‘È terribilmente triste’ è questa la cosa che ho pensato la prima volta che la vidi, che era anche bellissima me ne accorsi dopo un po’.

Paolo

Era una fredda serata d'inverno. Ero seduta sulla mia comodissima poltrona vicino al camino e stavo leggendo una di quelle riviste di gossip, quando vidi, nelle pagine finali, uno spazio dedicato a uomini e donne che volevano raccontare un fatto molto importante che aveva scosso, in qualche modo, la loro vita.

Attimi

Ero seduta ormai da ore, a osservare.

L'amavo.

Era una donna bellissima.
Aveva capelli morbidi, leggermente ondulati, coccolati dal tiepido vento del tardo pomeriggio. 

Il caffè di notte.

Oggi sono andata a Yale.
Sapete cosa c'è a Yale? C'è esposto “Il caffè di notte” di Vincent Van Gogh.

"Un tè caldo grazie, e con poco limone."

Era una serata molto ventosa. L'aria sferzante e il freddo pungente mi gelavano la punta del naso.
Notte stellata
strada illuminata
bar sulla via

Ho fatto la barista

Ho fatto la barista quando avevo diciotto anni, adoravo quel lavoro. Ho incontrato centinaia e centinaia di persone diverse, il mio lavoro non si limitava a riempire il bicchiere dei clienti, ma il mio compito era anche quello di ascoltarli.

Essere adulti

È ormai da un'ora che sono in questa posizione scomoda.

Una nuova vita

Scritto da Alessia Rossi.

“Tesoro ti sei ricordata di annaffiare le piante sul balcone?”
“Si mamma.”

ROXY BAR

Il mio lavoro, non mi piaceva, però ero costretta ad andarci perché la mia famiglia era molto povera, fu un'idea dei miei genitori mandarmi al ROXY BAR, per portare a casa i soldi per sfamare la famiglia.

sabato 26 ottobre 2013

Roxy Bar



Mi chiamo Giuseppe. Sono un operaio ormai andato in pensione.

L'immagine

Ero a Parigi. Dopo anni finalmente avevo realizzato il mio sogno. Avevo passato tutta la giornata in giro per musei e negozi, facendo una pausa solo per mangiare qualcosa. Dopo una lunga giornata, rientrai in hotel, mi cambiai e decisi di fare due passi per conoscere un po' meglio la grande città. Camminavo lungo una stradina nascosta, attirata da una musichetta. Quella sera il cielo era limpido, di un blu intenso, che accoglieva migliaia di bagliori argentei e dorati che rischiaravano l'oscurità della notte. C'era un'atmosfera molto rilassante e, nonostante fosse piuttosto tardi, molta gente gremiva ancora le vie e le piazze. Dopo circa un'ora mi ritrovai davanti un piccolo locale, un "café". Era da lì che proveniva la musica che sentivo.

TI VA UN GIRO IN GONDOLA?

Aprile 1978, Venezia.
Gli italiani definiscono Venezia città degli innamorati e sono pienamente d'accordo. 

L'ATTESA


Era su quella panchina che Maria aspettava Giorgio.

martedì 22 ottobre 2013

Baudelaire

Sole. Ecco la prima cosa che vidi non appena scostai un poco, le candide tende della mia stanza da letto.

domenica 20 ottobre 2013

Su di una panchina

Me ne stavo seduta, su di una panchina, pensierosa, con la testa appoggiata sulla mano; fissavo qualcosa nel vuoto, di preciso non sapevo nemmeno io cosa.

giovedì 17 ottobre 2013

Nuova York

La vorrei lunga e affollata di gente di ogni età, come il ponte che la unisce a noi

all'ombra di un grattacielo



di FABIANA

fluttuando


Fluttuando fuori mentre tutti i colori insieme riempiono la luce
Guardiamo in alto dal suolo
Tra i campi dipinti di bianco fluttuando verso l'alto
sorvoli noi nella notte
il futuro dà uno sguardo adun passato da riscrivere
vieni giù...

di SERENA

se tu sei triste



Per quanto una strada possa essere colorata e affollata,
se tu sei triste lei sarà grigia e desolata.

di CAMILLA 

mercoledì 16 ottobre 2013

William

La "Grande Mela"

Elisa sostava davanti a quella finestra ormai da venti minuti.

tempo scaduto, sorrisi.

Tutto quel che volevo era tuffarmi nella vita.
Avevo ventiquattro ore a disponibilità, poteva essere tutto, poteva essere niente. 
''Cos'è un giorno per le strade di New York?'' mi chiedevo.

Scusami, William.

Era proprio questa canzone che stavo suonando seduto al mio pianoforte bianco, al centro di un immenso salone, in un vecchio appartamento di New York. Era tardi e la città aveva già indossato lo scuro mantello del cielo notturno che pareva privato delle sue stelle a causa delle luci al neon che esplodevano nelle insegne e nei grattacieli. La folla si agitava nelle vie come l'acqua di un mare in tempesta. Perfino i bambini si divertivano a rincorrere gli spruzzi d'acqua in una fontana. 

"Mezzo Forte". Non bastava, la città mi inglobava ancora nel suo indistinto fracasso. Le strade impazzivano di automobilisti inferociti divorati dallo stress della loro stessa esistenza. 

"Forte". Ancora non era sufficiente. Le mie dita spingevano sui tasti bianchi e neri. Volevo che fosse la mia musica, per un giorno, a dominare sul mondo di New York; avrei smesso di essere io, silenziosa. Sarebbe stata la città a tacere, per un attimo, ed ascoltare il mio messaggio. 

"Fortissimo". Mi sentivo padrona del mondo. Il cuore mi esplodeva nel petto, tenendo il ritmo costante. 

Uno sparo. 

"Pianissimo". Ce l'ho fatta, il mondo esterno mi presta attenzione, vogliono sentire la MIA musica. 
Che dolore. Il cuore è stanco, il ritmo sta rallentando. Le dita si fermano, e c'è solo il silenzio. 

Volgo lo sguardo alla grande Luna. Un arcobaleno colora i miei occhi per l'ultima volta. 
 " Scusami William, mi spiace per te ma è la fine ".

Big lights will inspire you


di REBECCA


Quella malinconica melodia...

Una malinconica melodia saliva dagli alti grattacieli illuminati della grande New York. Persino dalle finestre poste più in alto si scorgeva una strada molto affollata.
Era ormai sera, ma nel cielo terso si stagliava immenso e infinito un arcobaleno, che pareva illuminare con i suoi colori i grattacieli e l'oceano, che aveva perso il suo solito colore scuro per tramutarsi nella tavolozza sporca di un pittore.

martedì 15 ottobre 2013

NEW YORK

Vorrei comprare una strada nel centro di New York.
Vorrei sentire i bambini urlare di gioia.
Vorrei sentire i rumori della città, dei taxi gialli, degli autobus, della macchine.
Vorrei comprare una strada nel centro di New York per capire cosa si prova a vivere con gente "diversa".
Vorrei semplicemente comprare una strada nel centro di New York

Guglielmo, tra Nuova York e il tempo

Guglielmo, al tramonto, se ne stava là, seduto per terra all'ombra di un grattacielo, da solo, con un gatto che si scaldavain fianco a me, vestito con un paio di jeans e una T-shirt anche se era inverno e  per le strade di Nuova York nevicava.


Strade, palazzi
fusioni di etnie
la mia città.                                                            

NUOVA NEW YORK

Vorrei comprare una strada nel centro di New York …la chiuderei al traffico rendendola accessibile solo ai ciclisti, ai pattinatori e ai pedoni.

Favolosa Nuova York

Vagavo felicemente per la città multicolore
spinto dalla voglia di curiosare tra gli edifici imponenti e scintillanti.
Arrivai in una grande piazza illuminata, fin troppo grande per osservarla solo con uno sguardo.
Non sapevo dov'ero, chiesi un po' in giro.
''Mi scusi signore, che città è questa''??
Nuova York, rispose il tizio.
Vorrei comprare una strada nel centro di Nuova York.
Qui mi sento parte integrante del mondo
Qui la mia vita andrebbe meglio
Qui voglio restare
Qui voglio vivere, nel centro di Nuova York.


VORREI..

Non so cosa mi porti così tanta felicità in questo periodo della mia vita.
La mia felicità è inspiegabile,perchè so di avere ancora pochi giorni da vivere.

VORREI UNA STRADA
UNA FORESTA DI VOLTI
OCEANO DI SOGNI

Una strada nel centro

Vorrei comprare una strada nel centro di nuova York.
Vorrei sentire le grida dei bambini.

lunedì 14 ottobre 2013

La strada

Giungla di vetro
Tra scimmie imbottigliate
Mondo confuso

LE STRADE






A VOLTE UNA STRADA APRE UNA VITA, 
QUESTO è IL MIO SOGNO, 
VIAGGIARE INTORNO AL MONDO

domenica 6 ottobre 2013

guerra in Siria?spero finisca presto


Da molto si sente parlare della guerra in Siria e io, sinceramente, non mi sono mai proposta di chiedere spiegazioni o andare a cercare su internet informazioni riguardanti questo “argomento”, almeno fino a ora.                                                                                                             Sui giornali e ai telegiornali si parla sempre di questa grande guerra civile in Siria, ma io,  non mi sono mai sentita “coinvolta”; piuttosto distaccata. Forse perché non si trattava(almeno fino a qualche giorno fa)del nostro paese o forse perché non penso che potrei fare qualcosa per quelle persone in difficoltà.  La mia opinione penso che non potrebbe  migliorare la situazione.  
Davanti a tutto ciò però non bisogna arrendersi, ma cercare di diffondere le idee di pace in modo da far capire a quelle persone che non sono sole, che per vivere in un mondo sereno non bisogna combattere.                                                                             
Certo sono molto triste per quello che sta accadendo e soprattutto scioccata per il numero di vittime che non mi aspettavo così alto; 110.000 persone tra civili, anziani, donne, bambini e adolescenti come noi, che hanno sogni, speranze e passioni. Credo però che questo lo pensi la maggior parte delle persone.                                                                                                          
Io piuttosto non riesco a capire come persone dello stesso paese, della stessa nazione, possano scontrarsi tra di loro tanto da “dar vita” a una guerra civile (che dura da quasi tre anni) e che mette in pericolo la loro stessa vita e quella dei loro connazionali quali uomini, donne e bambini che dovrebbero vivere la loro infanzia serenamente, ma ai quali è stata negata a causa di opinioni diverse di uomini al dì sopra di loro. 
In questo ultimo mese poi si pensa siano state utilizzate armi chimiche contro gli oppositori, se sono state effettivamente utilizzate e se continueranno ad utilizzarne, allora vi sarà l’intervento degli Stati Uniti, anche se io credo che sia solo a scopo politico.                                  
Per quanto riguarda l’intervento del Papa, invece sono d’accordo con le sue parole. La guerra infatti non si risolve con la violenza perché questa porta solo morte e dolore; Papa Francesco ha aggiunto anche che da tutto questo si può uscire, che si può trovare un’altra soluzione, un’altra strada se tutti lo vogliono e gridano sì alla pace.                                                              Per concludere vorrei aggiungere che secondo me da tutte le situazioni (difficili e non) si può uscire in modo pacifico, credo però che in questo caso bisognerebbe proprio cambiare il modo di pensare, la mentalità di quelle persone e cercare un dialogo, uno scambio di idee, un confronto senza più morti inutili e dolore. Credo che sia molto difficile, ma spero che un giorno tutte le nostre speranze e quelle delle persone siriane, i pensieri di pace e le preghiere, vengano ascoltate.


Guerra? No, grazie.


Parlare. Parlare di quello che accade in Siria, cosa ne penso, quali sono le mie opinioni.

La guerra silenziosa dei ragazzi

Un numero immenso di vittime, donne, anziani, uomini e bambini. I soldati combattono per ciò che ritengono più giusto, alcuni combattono partendo con la consapevolezza che andranno in contro alla morte. Vengono chiamati martiri pronti a morire. Questi uomini però, prima di andarsene, hanno diritto ancora a due cose: hascisc e donne. Così si combatte un’altra guerra, più silenziosa, dove ragazze per lo più minorenni praticano la jihad al-nikah, un permesso per avere rapporti con più uomini, naturalmente all’interno del matrimonio, anzi una serie di matrimoni temporanei, ‘celebrati’ per poter soddisfare i bisogni carnali di uomini che non vogliono infrangere la sharia che tanto bramano ad instaurare dappertutto. Ma di questo non si parla sui giornali, fatta eccezione per Panorama che ne parla attraverso un commento di Ottavio Capellani, non viene trasmesso ai telegiornali, in pochi sono a conoscenza di queste stanze buie con dei materassi putridi dove ragazze vendute dai genitori, subiscono le peggiori torture e stupri continuati. ‘Il mio Dio vuole questo da me’ è questo quello che dicono. Fate l’amore per l’ Islam, ragazze, è per questo che siete nate, per dare piacere agli uomini, così avranno detto quei genitori tunisini che hanno deciso di far arruolare le loro figlie per la guerra santa dei ribelli che cercano di eliminare il dittatore della Siria.
E che dire dei ragazzi con passaporti inglesi, francesi o olandesi, giovani tunisini, egiziani o marocchini di seconda o terza generazione, che decidono di lasciare le loro comode vite per rischiare la pelle sui campi di battaglia siriani per fede? Forse lì si sentono finalmente rispettati, uomini che valgono, veri musulmani, cosa che nei paesi dove sono nati e cresciuti non sembrava possibile?

Ragazze e ragazzi della mia età o poco più grandi, che potevano essere miei amici, che erano come me prima di cambiare vita. Cosa abbiamo in comune? Cosa ci divide? 

Una pace non impossibile

“E’ possibile percorrere un’altra strada, imparare di nuovo a percorrere le vie della pace?”
E’ ciò che Papa Francesco domanda al mondo intero riferendosi alla devastante guerra che ogni giorno lacera i territori  Siriani. Ed è davvero possibile trovare un’altra opzione valida, una alternativa  che non comporti sofferenza , morte e distruzione? Ma la domanda vera è, chi conduce questa guerra è disposto a trovare un’altra strada, o è proprio la guerra che vuole?

La peggior cosa che esista sulla Terra: la guerra

Ormai questa guerra va avanti da tre anni. Tre anni.
Tre anni di violenza. Tre anni di morti. Tre anni di odio reciproco.

guerra in Siria

Ascoltando il telegiornale spesso mi chiedo come potrei vivere con la paura di uscire di casa

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Ogni sera, all'ora di cena, io e i miei genitori guardiamo il telegiornale e, spesso e volentieri, chiedo informazioni su una notizia che, al momento mi incuriosisce, ma che la maggior parte delle volte, il giorno dopo dimentico.
Ma, penso sia normale che a ragazzini di quindici anni come me, l'unica realtà che ci interessa sia solo quella che ci circonda, quella che proviamo sulla nostra pelle, come la scuola, gli amici e i piccoli problemi che possono sorgere a quest'età. Forse, sarebbe bene che anche noi giovani cominciassimo ad interessarci più profondamente di quello che succede nel mondo e perché.
In questo periodo sento molto parlare della guerra in Siria, ma ad essere sincera, non ha mai catturato il mio interesse, forse perché non ho ancora le basi per comprendere effettivamente ciò che sta succedendo in quel paese a me così lontano.
Ma, informandomi, sono riuscita a rendermi conto di ciò che stava realmente accadendo.
Quello che mi fa più riflettere e nello stesso tempo mi fa star male è il fatto che si tratti di una guerra fratricida, tra cittadini dello stesso paese.
Riflettendo, ho capito che in Siria il popolo si è ribellato per un malessere molto grande, al punto di cominciare ad uccidere, scappare dal proprio paese nella speranza di una vita migliore, altro motivo per cui in Italia arrivano continuamente navi colme di immigrati.
Ma perché, se questa guerra dura da ormai tre anni, nessuno ancora ha saputo intervenire e porre fine definitivamente?
Un'altra cosa che mi ha provocato rabbia è l'uso delle armi chimiche. Il fatto che persone che non si rendono neanche conto di cosa sta succedendo e già sono cadute a terra in balia dei gas che hanno respirato, mi fa rabbrividire.
Mi ha fatto molto piacere, invece, l'intervento del Papa. Mandando una lettera ai potenti della Terra riuniti al G8 a Mosca, pregando di scongiurare la guerra, ha potuto calmare le acque e riordinare un po' il disordine che si era creato in questi ultimi mesi. Penso anche che la giornata del digiuno dal lui indetta, per le persone lontane dalla guerra possa essere stata un'occasione per toccare le coscienze e far sentire i popoli più vicini al popolo siriano.
Credo che Obama, in questa situazione, non possa fare proprio niente perché se l'America cominciasse a colpire la Siria, la Cina e la Russia l'attaccherebbero, dando, forse, così inizio alla terza guerra mondiale.
Traendo le mie conclusioni posso soltanto dire che, nonostante tutto, la Siria è ancora in guerra, nell'indifferenza del mondo intero.

Siria = Guerra... perché sinonimi?

Ora, che cosa sta accadendo? Lo sappiamo, forse si... uomini, donne e bambini stanno morendo. Questa é la guerra, l'arma più temibile. Siria oramai é sinonimo di guerra. Perché questo?

Ma che fare???

Scritto da Alessia Rossi

Guerra. Una parola abbastanza lontana dal mondo di una ragazza come me. Noi adolescenti del XXI secolo non pensiamo a questo genere di cose; pensiamo solo alla scuola, agli amici e alle poche cose che ci circondano... forse, dovremmo pensarci più spesso, perché il nostro mondo non finisce fuori dalla porta di casa nostra e un domani saremo proprio noi quel mondo.
La guerra che si sta combattendo tutt'ora è una guerra civile, una guerra tra persone della stessa nazione, della stessa terra... e per cosa? Per il denaro, per la politica... Purtroppo non ci si può sedere ad un tavolo, come persone civili e discuterne. Bisognava proprio passare ai fatti uccidendo persone innocenti, donne, bambini e anziani che non c'entravano niente?
Sul parere del presidente Barak Obama non sono molto d'accordo; capisco che voglia mettere la parola FINE a tutto questo,  ma penso che non si possa portare la pace nel mondo con le armi.
Dall'altra parte, invece, c'è il Papa, che come figura religiosa non vuole assolutamente un intervento armato; ma allora che fare? Andare a combattere contro i ribelli siriani, facendo probabilmente scoppiare la terza guerra mondiale? Oppure non andare lì con le armi? Ma se davvero in Siria stanno usando le armi chimiche, perché far morire ancora più persone? Queste domande non avranno risposta finché Obama non sceglierà cosa fare. Se dovesse però scoppiare la terza guerra mondiale, penso che sopravvivrebbero ben pochi, perché al giorno d'oggi abbiamo strumenti potentissimi che potrebbero fare dei grossi danni. Senza dimenticare le tensioni tra Stati Uniti e Russia: due enormi potenze con il destino di scontrarsi (speriamo mai).

Pace, Amore, e Dialogo.

La guerra in Siria è ormai diventata oggetto di interesse mondiale a causa dell'alto numero di vittime. Anche il Papa ha preso posizione sostenendo che "La pace si afferma solo con la pace" e incitando ogni persona, fedele e non, a pensare che la fine delle guerre non è solo un'utopia

La guerra per risolvere la violenza? Ma allora sei furbo!

Marzo 2011: siriani manifestano contro il regime autocratico di Assad, chiedendo più democrazia all' interni della società e del governo della Siria.
2012: è già guerra civile.

"La violenza e la guerra non sono mai vie della pace!"

La guerra in Siria. Oramai é dal marzo 2011 che va avanti.

Credo

Io di guerre non me ne intendo, non so cosa sia meglio per la Siria.

Ci sarà una fine?

"La guerra per portare la pace". Un'affermazione insensata, a cui nessuno dovrebbe credere. Per motivi religiosi, politici, economici o sociali la guerra non può essere una soluzione. Non è il modo giusto per affrontare qualcosa.

Tre anni di terrore

Sono passati già tre anni dallo scoppio della guerra in Siria.Il conflitto vede contrapposti l'opposizione e lo spietato dittatore Assad.Ogni giorno centinaia di persone vengono uccise ingiustamente per strada, tra le quali molte donne e bambini.Il governo siriano,per rispondere agli attacchi degli oppositori, ha persino autorizzato l'uso di armi chimiche, aumentando ancora di più il tasso di mortalità. Alcune delle più grandi superpotenze mondiali,come gli Stati Uniti, hanno deciso di intervenire provvedendo al soccorrimento dei feriti con cibo e riparo. Questo conflitto,secondo me,è uno dei più accesi di tutta la storia dell'umanita. Anche il Papa ha dato il suo contributo, con un saggio discorso riguardante le
violenze e i maltrattamenti che la popolazione siriana sta subendo. Penso che la guerra sia il modo più stupido per risolvere delle questioni politiche, non ha alcun senso.E poi,con tutti i problemi che stanno accadendo nel mondo,credo proprio che la guerra in Siria sia proprio la ciliegina sulla torta. Spero tanto che si trovi davvero una soluzione, un compromesso per porre veramente fine a questo mare di terrore!

LA GUERRA IN SIRIA

La guerra è un terribile episodio di sangue,di paura e coinvolge persone,famiglie,paesi.
E' quello che sta succedendo adesso in Siria.

Civiltà

Ammetto di non essere molto informata sulla guerra siriana, per questo ho girovagato parecchio tra siti internet, blog e giornali on-line cercando di ampliare le mie conoscenze e di farmi un'opinione in proposito.

sabato 5 ottobre 2013

SERVE UNA SVOLTA.


Mi chiedo se la Siria avrà mai pace, un momento senza violenza dove le persone possano vivere in serenità.

Io lo spero con tutta me stessa, tuttavia dopo essermi documentata sono arrivata alla conclusione che tutto questo difficilmente accadrà, la Siria rimarrà troppo segnata quando la guerra finirà.

Dov'è la pace?

Sono passati ben tre lunghi anni dall’inizio del tremendo conflitto che sta distruggendo totalmente la Siria e che trova in contrapposizione le due potenze del presidente al-Assad e il fronte dell’opposizione siriana.

URLIAMO BASTA!!!



La guerra civile siriana iniziò il 15 marzo 2011 con dimostrazioni pubbliche fra la polizia e i manifestanti.

VOGLIAMO LA PACE.

3 anni. Da 3 lunghi anni la guerra, la distruzione e la morte colpiscono la Siria.

la guerra in Siria

La crisi in Siria è iniziata nel 2011 quando l'opposizione incominciò a dare i primi segnali di malcontento verso il dittatore Al Assad. Sembra che le prime proteste siano avvenute dopo che 14 ragazzini sono stati arrestati e torturati per aver scritto sui muri slogan che chiedevano la caduta del regime.

LA GUERRA IN SIRIA

La guerra civile in Siria, scoppiata il 15 marzo del 2011 e dopo una rivoluzione civile nel 2012 è entrata in assetto di guerra non contro altre nazionalità ma contro se stessa.
La Siria è divisa in due fazioni i cittadini e il governo, una schiera vuole una cosa e l'altra vuole mantenersi uguale.
Le persone comuni vogliono ribellarsi al governo, questo per difendersi dagli attacchi manda la polizia contro i cittadini e in quei momenti si scatenano ribellioni e molte persone tra le quali bambini e donne indifese ci rimettono la vita.
I Siriani stanchi del governo lo attaccano, ma questo per difendersi contrattacca con le armi chimiche e molte persone rimangono colpite da questi gas e perdono la vita.
In base all'ultima statistica statunitense i morti aumentano ogni giorno, per il momento il numero è elevatissimo 110.000persone sono state uccise dall'inizio del conflitto.
Per me questa guerra non è inutile, perchè è giusto che i cittadini Siriani si ribellino alle ingiustizie che succedono nel loro paese, ma sarebbe meglio senza le guerre......
Ma come si fa a ribellarsi senza le guerre??
Concludo questa mia riflessione sulla guerra in Siria con una frase che mi dice sempre la mia mamma è questa:
LA GUERRA NON SERVE A NIENTE STRONCA VITE E DISTRUGGE DELLE FAMIGLIE PER NIENTE, ALLA FINE NON SIAMO NOI A DECIDERE IL NOSTRO DESTINO, MA è SOLO UNA PERSONA CHE STA AL DISOPRA DI NOI.

giovedì 3 ottobre 2013

esiste una soluzione (!) (?) (.)


Lo scalpore si diffonde solo quando si mette il gioco la vita, quando c'è in ballo la morte. Che siano persone che difendono il proprio paese, civili e militari, o donne e bambini innocenti; eppure, ''è il numero che conta''. 
Nel nostro caso sono circa 110000. 

lunedì 16 settembre 2013

Una notte da leoni

Quando lo vidi per la prima volta, Terry Lennox era ubriaco in una Rolls Royce fuori serie davanti alla terrazza del " Dancers"

La lettera

L' altro giorno, esaminando le mie carte, ho trovato nello scrittoio la copia di una lettera, spedita da circa un anno ad un vecchio compagno di scuola:

I ricordi più belli

Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni

domenica 15 settembre 2013

La grande ruota

"Children, don't play with children you don't know": ogni mattina le stesse parole, in tono più lamentoso che autorevole, e che la vastità della spiaggia inghiottiva e disperdeva senza eco. I due ragazzi, un maschio e una femmina, erano avvezzi a riceverla come un segno di stanco commiato che significava, in sostanza, "fate il comodo vostro e non seccate".

Il mio disgraziato fratello

Il mio disgraziato fratello ha sempre avuto tante pretese nella vita, e da piccolo non mi lasciava mai in pace a volermi raccontare tutte le sue storie e sogni di ragazzo. Io non sapevo nemmeno di cosa parlasse, e per calmarlo facevo la funzione di ascoltare i suoi discorsi e applaudirlo, in quanto ero il fratello minore. Mi ricordo che in qualsiasi cosa faceva, io lo sostenevo sempre. Una volta era stato scelto come protagonista in una recita scolastica, dove interpretava il ruolo di Romeo nella tragedia di "Romeo e Giulietta". La sera prima dello spettacolo, mi ha ripetuto tutte le sue battute del copione ed io lo ascoltavo con molta attenzione, anche perche non capivo quel linguaggio impossibile!
Ero come il suo primo tifoso in una partita di calcio.
 Se si cacciava nei guai, c'ero io a sua disposizione. Una volta, l'ho beccato rompere il vaso del nostro salotto, il più bello che avevamo. Lui per non farsi incolpare dell incidente è andato in camera sua e non è più uscito di lì fino all'ora di cena. Mamma e Papà se la presero a morte con me, anche se non ero stato io. Dopo l'accaduto è venuto a scusarsi. D'altronde cosa doveva fare. L'unica persona che gli voleva davvero bene ero io. A scuola veniva sempre picchiato dai compagni di classe perchè era brutto e basso. Quando tornava a casa i miei genitori non lo volevano neanche vedere, da quanto era brutto. La sera era sempre in lacrime, ed io lo consolavo ogni volta che capitava. Spero che un giorno, il mio povero fratello non venga più deriso da nessuno e che sia rispettato. Non lo voglio più sentir bussare alla mia porta in lacrime per sfogarsi, non lo voglio più veder tornare a casa gonfio di botte perchè i suoi compagni lo hanno picchiato.

Ora sono grande. Sono sposatocon una mogliebellissima, ho due figli fantastici e lavoro come capocuoco in un ristorante. Chissà se anche mio fratello, dovunque si trovi, stia benee che sia contento della nuova vita che sta vivendo.

Ormai basta giardinetta!

A vederla luccicare tra le colline sulla stradina di campagna, la giardinetta rossa piena zeppa di bambini e bambine, nella fattispecie sembrava venir fuori da una di quelle famiglie felici che, appena possono, i pubblicitari infilano nei loro filmati. Ecco, la mia famiglia è una di quelle.Mia madre insegna alle scuole elementari e mio padre è un casalingo meticoloso e ordinato. È la tipica persona che ti sveglia la mattina e ti prepara la colazione con addosso il suo grembiule bianco sporco di cibo. Comunque, la mia famiglia mi tratta ancora come se avessi due anni. Quando mia madre torna a casa dal lavoro, nel tardo pomeriggio, mi porta sempre in quella stupida giardinetta per farmi "divertire" un po'. È una tortura! I bambini ti assillano sempre con i loro inutili strilli e se dici loro qualcosa che non vogliono sentire, ti tirano dei violenti pugni alle gambe. Una volta sono stato vittima di questo supplizio e sono tornato a casa tutto dolorante. La sera, invece, è dedicata a giocare a carte o a tombola. Non posso guardare la televisione perche mia madre dice che fa male al cervello. Non dico di guardarla sempre, ma almeno la mattina lasciami sentire le notizie!
Ma poi,un bel giorno, tutto è cambiato.Un pomeriggio, quando sono tornato a casa da scuola, ho notato i miei genitori sul divano. Quandosi sono accorti di me si sono alzati, mi hanno dato il telecomando e mi hanno detto che posso guardare tutto quello che voglio. Poi la sera siamo andati al cinema, cosa che da loro non mi sarei mai aspettato. Quando siamo tornati a casa mi hanno detto che ora sono abbastanza grande da gestirmi da solo e che ormai il loro sostegno non serve più.
Finalmente! Non aspettavo altro. Adesso ho in mano la mia vita e posso viverla a modo mio. Adesso sono io il cape di me stesso e voglio dimostrare ai miei genitori di essere diventato un ragazzo responsabile.

La svolta della mia vita

Mi sento sempre attratto dai posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni. Ho sempre desiderato di ritornare nei posti in cui tanti anni fa ho abitato. Ora che sono vecchio posso ripercorrere dall inizio tutto quello che ho fatto in passato e voglio raccontarvi la mia storia. Ero in vacanza a Basilea, in Svizzera. Era appena arrivato il periodo natalizio. Gli alberghi erano tutti pieni e non avevo un posto fisso dove alloggiare. La situazione cominciava a farsi critica, così ho deciso di comprare una casa in un paesino a pochi chilometri da Basilea. Me la ricordo ancora come se fosse ieri: all'entrata principale c'era il camino,fatto di mattoni, accompagnato dai due divani che gli stavano davanti. La cucina era strettisima, riuscivo a malapena ad accendere i fornelli con il fiammifero. La mia camera da letto,invece, aveva un piccolo lucernario dal quale si poteva ammirare tutto il panorama  
invernale. Sembrava una casa ideata apposta per me, aveva un'aria accogliente e confortevole. Quando le mie ferie a Basilea sono finite sono tornato a casa, nel mio appartamento di Milano. Non ero affatto contento di essere ritornato.Mi accorgevo subito dell'enorme differenza che la distingueva dalla casa svizzera. Dalla finestra si sentiva l intenso traffico che ti tamponava le orecchie giorno e notte, si sentiva l odore di smog insopportabile e nauseabondo. Non riuscivo nè a mangiare nè a dormire. È stato uno dei giorni più brutti di tutta la mia vita.                                                                                                
                                                                                                                                                               

Da quel momento in poi, ho deciso di prendere una solenne decisione che mi ha cambiato la vita per sempre: diventare imprenditore e costruire case in tutto il mondo.
Avevo deciso veramente che cosa fare nella mia vita e l'ho presa al volo. Sono diventato ungrande imprenditore  e in pochi anni ho fondato numerose case e villaggi turistici in vari luoghi del mondo. Con il passare del tempo, ero sempre più occupato e impegnato. Facevo solo quello, però mi piaceva. Era davvero la mia passione.      

Quando è arrivata l'ora di andare in pensione, ho deciso di trasferirmi definitivamente nella casa di Basilea.  

Certe volte ripenso ai bei tempi passati. Nella mia vita ho fatto tutto quello che volevo e ne sono felice. Era come vivere in un sogno, un sogno che non finiva mai.