martedì 29 ottobre 2013

Note d'amore

Le note danzano nel vento
come foglie autunnali,
gli uccellini aspettano il momento
giusto per cantare cinguettii originali.

Non importa dove si suona
se in un teatro o per strada.

Toccare i cuori della gente
è quello che mi interessa veramente.

lunedì 28 ottobre 2013

"Il violinista"

Lo vedevo quasi tutti i giorni mentre andavo a scuola. Se ne stava ai bordi della strada a deliziare le persone che passavano suonando il suo amato violino. La sua era una vita da artista, molto movimentata. Io lo chiamavo "il violinista". Non sapevo nulla di lui, nemmeno il suo nome, ma mi sembrava di conoscerlo da sempre. Lui era la mia immagine riflessa in uno specchio, uno uomo che viveva di musica. E' una vita difficile, non si guadagna molto, si ha un equilibrio molto precario, come un uomo in bilico su una sedia che può cadere da un momento all'altro. Ma tutto questo non gli importava. La musica è ciò di cui si nutre un artista, l'unica cosa che lo spinge a vivere una vita alla quale metterebbe fine. 

domenica 27 ottobre 2013

Il sogno perduto.


“..E Gabriel avrebbe aspettato ore, giorni, settimane, forse anche mesi, seduto sulla scomoda panchina del Blackfriars Bridge, pur di incontrare ancora una volta, quella giovane donna quasi eterea in viso, le cui guance si tingevano di un rosa pallido ogni qualvolta si imbatteva nello sguardo di un galantuomo…”

il tavolino davanti all'ingresso

Ogni domenica sera mi trovavo con il mio amico Roger al locale sotto casa mia.

Il tavolo numero quattro

Vi è mai capitato di innamorarvi dell'Amore?

dietro

Prepararsi ore e ore.

La donna che leggeva

‘È terribilmente triste’ è questa la cosa che ho pensato la prima volta che la vidi, che era anche bellissima me ne accorsi dopo un po’.

Paolo

Era una fredda serata d'inverno. Ero seduta sulla mia comodissima poltrona vicino al camino e stavo leggendo una di quelle riviste di gossip, quando vidi, nelle pagine finali, uno spazio dedicato a uomini e donne che volevano raccontare un fatto molto importante che aveva scosso, in qualche modo, la loro vita.

Attimi

Ero seduta ormai da ore, a osservare.

L'amavo.

Era una donna bellissima.
Aveva capelli morbidi, leggermente ondulati, coccolati dal tiepido vento del tardo pomeriggio. 

Il caffè di notte.

Oggi sono andata a Yale.
Sapete cosa c'è a Yale? C'è esposto “Il caffè di notte” di Vincent Van Gogh.

"Un tè caldo grazie, e con poco limone."

Era una serata molto ventosa. L'aria sferzante e il freddo pungente mi gelavano la punta del naso.
Notte stellata
strada illuminata
bar sulla via

Ho fatto la barista

Ho fatto la barista quando avevo diciotto anni, adoravo quel lavoro. Ho incontrato centinaia e centinaia di persone diverse, il mio lavoro non si limitava a riempire il bicchiere dei clienti, ma il mio compito era anche quello di ascoltarli.

Essere adulti

È ormai da un'ora che sono in questa posizione scomoda.

Una nuova vita

Scritto da Alessia Rossi.

“Tesoro ti sei ricordata di annaffiare le piante sul balcone?”
“Si mamma.”

ROXY BAR

Il mio lavoro, non mi piaceva, però ero costretta ad andarci perché la mia famiglia era molto povera, fu un'idea dei miei genitori mandarmi al ROXY BAR, per portare a casa i soldi per sfamare la famiglia.

sabato 26 ottobre 2013

Roxy Bar



Mi chiamo Giuseppe. Sono un operaio ormai andato in pensione.

L'immagine

Ero a Parigi. Dopo anni finalmente avevo realizzato il mio sogno. Avevo passato tutta la giornata in giro per musei e negozi, facendo una pausa solo per mangiare qualcosa. Dopo una lunga giornata, rientrai in hotel, mi cambiai e decisi di fare due passi per conoscere un po' meglio la grande città. Camminavo lungo una stradina nascosta, attirata da una musichetta. Quella sera il cielo era limpido, di un blu intenso, che accoglieva migliaia di bagliori argentei e dorati che rischiaravano l'oscurità della notte. C'era un'atmosfera molto rilassante e, nonostante fosse piuttosto tardi, molta gente gremiva ancora le vie e le piazze. Dopo circa un'ora mi ritrovai davanti un piccolo locale, un "café". Era da lì che proveniva la musica che sentivo.

TI VA UN GIRO IN GONDOLA?

Aprile 1978, Venezia.
Gli italiani definiscono Venezia città degli innamorati e sono pienamente d'accordo. 

L'ATTESA


Era su quella panchina che Maria aspettava Giorgio.

martedì 22 ottobre 2013

Baudelaire

Sole. Ecco la prima cosa che vidi non appena scostai un poco, le candide tende della mia stanza da letto.

domenica 20 ottobre 2013

Su di una panchina

Me ne stavo seduta, su di una panchina, pensierosa, con la testa appoggiata sulla mano; fissavo qualcosa nel vuoto, di preciso non sapevo nemmeno io cosa.

giovedì 17 ottobre 2013

Nuova York

La vorrei lunga e affollata di gente di ogni età, come il ponte che la unisce a noi

all'ombra di un grattacielo



di FABIANA

fluttuando


Fluttuando fuori mentre tutti i colori insieme riempiono la luce
Guardiamo in alto dal suolo
Tra i campi dipinti di bianco fluttuando verso l'alto
sorvoli noi nella notte
il futuro dà uno sguardo adun passato da riscrivere
vieni giù...

di SERENA

se tu sei triste



Per quanto una strada possa essere colorata e affollata,
se tu sei triste lei sarà grigia e desolata.

di CAMILLA 

mercoledì 16 ottobre 2013

William

La "Grande Mela"

Elisa sostava davanti a quella finestra ormai da venti minuti.

tempo scaduto, sorrisi.

Tutto quel che volevo era tuffarmi nella vita.
Avevo ventiquattro ore a disponibilità, poteva essere tutto, poteva essere niente. 
''Cos'è un giorno per le strade di New York?'' mi chiedevo.

Scusami, William.

Era proprio questa canzone che stavo suonando seduto al mio pianoforte bianco, al centro di un immenso salone, in un vecchio appartamento di New York. Era tardi e la città aveva già indossato lo scuro mantello del cielo notturno che pareva privato delle sue stelle a causa delle luci al neon che esplodevano nelle insegne e nei grattacieli. La folla si agitava nelle vie come l'acqua di un mare in tempesta. Perfino i bambini si divertivano a rincorrere gli spruzzi d'acqua in una fontana. 

"Mezzo Forte". Non bastava, la città mi inglobava ancora nel suo indistinto fracasso. Le strade impazzivano di automobilisti inferociti divorati dallo stress della loro stessa esistenza. 

"Forte". Ancora non era sufficiente. Le mie dita spingevano sui tasti bianchi e neri. Volevo che fosse la mia musica, per un giorno, a dominare sul mondo di New York; avrei smesso di essere io, silenziosa. Sarebbe stata la città a tacere, per un attimo, ed ascoltare il mio messaggio. 

"Fortissimo". Mi sentivo padrona del mondo. Il cuore mi esplodeva nel petto, tenendo il ritmo costante. 

Uno sparo. 

"Pianissimo". Ce l'ho fatta, il mondo esterno mi presta attenzione, vogliono sentire la MIA musica. 
Che dolore. Il cuore è stanco, il ritmo sta rallentando. Le dita si fermano, e c'è solo il silenzio. 

Volgo lo sguardo alla grande Luna. Un arcobaleno colora i miei occhi per l'ultima volta. 
 " Scusami William, mi spiace per te ma è la fine ".

Big lights will inspire you


di REBECCA


Quella malinconica melodia...

Una malinconica melodia saliva dagli alti grattacieli illuminati della grande New York. Persino dalle finestre poste più in alto si scorgeva una strada molto affollata.
Era ormai sera, ma nel cielo terso si stagliava immenso e infinito un arcobaleno, che pareva illuminare con i suoi colori i grattacieli e l'oceano, che aveva perso il suo solito colore scuro per tramutarsi nella tavolozza sporca di un pittore.

martedì 15 ottobre 2013

NEW YORK

Vorrei comprare una strada nel centro di New York.
Vorrei sentire i bambini urlare di gioia.
Vorrei sentire i rumori della città, dei taxi gialli, degli autobus, della macchine.
Vorrei comprare una strada nel centro di New York per capire cosa si prova a vivere con gente "diversa".
Vorrei semplicemente comprare una strada nel centro di New York

Guglielmo, tra Nuova York e il tempo

Guglielmo, al tramonto, se ne stava là, seduto per terra all'ombra di un grattacielo, da solo, con un gatto che si scaldavain fianco a me, vestito con un paio di jeans e una T-shirt anche se era inverno e  per le strade di Nuova York nevicava.


Strade, palazzi
fusioni di etnie
la mia città.                                                            

NUOVA NEW YORK

Vorrei comprare una strada nel centro di New York …la chiuderei al traffico rendendola accessibile solo ai ciclisti, ai pattinatori e ai pedoni.

Favolosa Nuova York

Vagavo felicemente per la città multicolore
spinto dalla voglia di curiosare tra gli edifici imponenti e scintillanti.
Arrivai in una grande piazza illuminata, fin troppo grande per osservarla solo con uno sguardo.
Non sapevo dov'ero, chiesi un po' in giro.
''Mi scusi signore, che città è questa''??
Nuova York, rispose il tizio.
Vorrei comprare una strada nel centro di Nuova York.
Qui mi sento parte integrante del mondo
Qui la mia vita andrebbe meglio
Qui voglio restare
Qui voglio vivere, nel centro di Nuova York.


VORREI..

Non so cosa mi porti così tanta felicità in questo periodo della mia vita.
La mia felicità è inspiegabile,perchè so di avere ancora pochi giorni da vivere.

VORREI UNA STRADA
UNA FORESTA DI VOLTI
OCEANO DI SOGNI

Una strada nel centro

Vorrei comprare una strada nel centro di nuova York.
Vorrei sentire le grida dei bambini.

lunedì 14 ottobre 2013

La strada

Giungla di vetro
Tra scimmie imbottigliate
Mondo confuso

LE STRADE






A VOLTE UNA STRADA APRE UNA VITA, 
QUESTO è IL MIO SOGNO, 
VIAGGIARE INTORNO AL MONDO

domenica 6 ottobre 2013

guerra in Siria?spero finisca presto


Da molto si sente parlare della guerra in Siria e io, sinceramente, non mi sono mai proposta di chiedere spiegazioni o andare a cercare su internet informazioni riguardanti questo “argomento”, almeno fino a ora.                                                                                                             Sui giornali e ai telegiornali si parla sempre di questa grande guerra civile in Siria, ma io,  non mi sono mai sentita “coinvolta”; piuttosto distaccata. Forse perché non si trattava(almeno fino a qualche giorno fa)del nostro paese o forse perché non penso che potrei fare qualcosa per quelle persone in difficoltà.  La mia opinione penso che non potrebbe  migliorare la situazione.  
Davanti a tutto ciò però non bisogna arrendersi, ma cercare di diffondere le idee di pace in modo da far capire a quelle persone che non sono sole, che per vivere in un mondo sereno non bisogna combattere.                                                                             
Certo sono molto triste per quello che sta accadendo e soprattutto scioccata per il numero di vittime che non mi aspettavo così alto; 110.000 persone tra civili, anziani, donne, bambini e adolescenti come noi, che hanno sogni, speranze e passioni. Credo però che questo lo pensi la maggior parte delle persone.                                                                                                          
Io piuttosto non riesco a capire come persone dello stesso paese, della stessa nazione, possano scontrarsi tra di loro tanto da “dar vita” a una guerra civile (che dura da quasi tre anni) e che mette in pericolo la loro stessa vita e quella dei loro connazionali quali uomini, donne e bambini che dovrebbero vivere la loro infanzia serenamente, ma ai quali è stata negata a causa di opinioni diverse di uomini al dì sopra di loro. 
In questo ultimo mese poi si pensa siano state utilizzate armi chimiche contro gli oppositori, se sono state effettivamente utilizzate e se continueranno ad utilizzarne, allora vi sarà l’intervento degli Stati Uniti, anche se io credo che sia solo a scopo politico.                                  
Per quanto riguarda l’intervento del Papa, invece sono d’accordo con le sue parole. La guerra infatti non si risolve con la violenza perché questa porta solo morte e dolore; Papa Francesco ha aggiunto anche che da tutto questo si può uscire, che si può trovare un’altra soluzione, un’altra strada se tutti lo vogliono e gridano sì alla pace.                                                              Per concludere vorrei aggiungere che secondo me da tutte le situazioni (difficili e non) si può uscire in modo pacifico, credo però che in questo caso bisognerebbe proprio cambiare il modo di pensare, la mentalità di quelle persone e cercare un dialogo, uno scambio di idee, un confronto senza più morti inutili e dolore. Credo che sia molto difficile, ma spero che un giorno tutte le nostre speranze e quelle delle persone siriane, i pensieri di pace e le preghiere, vengano ascoltate.


Guerra? No, grazie.


Parlare. Parlare di quello che accade in Siria, cosa ne penso, quali sono le mie opinioni.

La guerra silenziosa dei ragazzi

Un numero immenso di vittime, donne, anziani, uomini e bambini. I soldati combattono per ciò che ritengono più giusto, alcuni combattono partendo con la consapevolezza che andranno in contro alla morte. Vengono chiamati martiri pronti a morire. Questi uomini però, prima di andarsene, hanno diritto ancora a due cose: hascisc e donne. Così si combatte un’altra guerra, più silenziosa, dove ragazze per lo più minorenni praticano la jihad al-nikah, un permesso per avere rapporti con più uomini, naturalmente all’interno del matrimonio, anzi una serie di matrimoni temporanei, ‘celebrati’ per poter soddisfare i bisogni carnali di uomini che non vogliono infrangere la sharia che tanto bramano ad instaurare dappertutto. Ma di questo non si parla sui giornali, fatta eccezione per Panorama che ne parla attraverso un commento di Ottavio Capellani, non viene trasmesso ai telegiornali, in pochi sono a conoscenza di queste stanze buie con dei materassi putridi dove ragazze vendute dai genitori, subiscono le peggiori torture e stupri continuati. ‘Il mio Dio vuole questo da me’ è questo quello che dicono. Fate l’amore per l’ Islam, ragazze, è per questo che siete nate, per dare piacere agli uomini, così avranno detto quei genitori tunisini che hanno deciso di far arruolare le loro figlie per la guerra santa dei ribelli che cercano di eliminare il dittatore della Siria.
E che dire dei ragazzi con passaporti inglesi, francesi o olandesi, giovani tunisini, egiziani o marocchini di seconda o terza generazione, che decidono di lasciare le loro comode vite per rischiare la pelle sui campi di battaglia siriani per fede? Forse lì si sentono finalmente rispettati, uomini che valgono, veri musulmani, cosa che nei paesi dove sono nati e cresciuti non sembrava possibile?

Ragazze e ragazzi della mia età o poco più grandi, che potevano essere miei amici, che erano come me prima di cambiare vita. Cosa abbiamo in comune? Cosa ci divide? 

Una pace non impossibile

“E’ possibile percorrere un’altra strada, imparare di nuovo a percorrere le vie della pace?”
E’ ciò che Papa Francesco domanda al mondo intero riferendosi alla devastante guerra che ogni giorno lacera i territori  Siriani. Ed è davvero possibile trovare un’altra opzione valida, una alternativa  che non comporti sofferenza , morte e distruzione? Ma la domanda vera è, chi conduce questa guerra è disposto a trovare un’altra strada, o è proprio la guerra che vuole?

La peggior cosa che esista sulla Terra: la guerra

Ormai questa guerra va avanti da tre anni. Tre anni.
Tre anni di violenza. Tre anni di morti. Tre anni di odio reciproco.

guerra in Siria

Ascoltando il telegiornale spesso mi chiedo come potrei vivere con la paura di uscire di casa

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Ogni sera, all'ora di cena, io e i miei genitori guardiamo il telegiornale e, spesso e volentieri, chiedo informazioni su una notizia che, al momento mi incuriosisce, ma che la maggior parte delle volte, il giorno dopo dimentico.
Ma, penso sia normale che a ragazzini di quindici anni come me, l'unica realtà che ci interessa sia solo quella che ci circonda, quella che proviamo sulla nostra pelle, come la scuola, gli amici e i piccoli problemi che possono sorgere a quest'età. Forse, sarebbe bene che anche noi giovani cominciassimo ad interessarci più profondamente di quello che succede nel mondo e perché.
In questo periodo sento molto parlare della guerra in Siria, ma ad essere sincera, non ha mai catturato il mio interesse, forse perché non ho ancora le basi per comprendere effettivamente ciò che sta succedendo in quel paese a me così lontano.
Ma, informandomi, sono riuscita a rendermi conto di ciò che stava realmente accadendo.
Quello che mi fa più riflettere e nello stesso tempo mi fa star male è il fatto che si tratti di una guerra fratricida, tra cittadini dello stesso paese.
Riflettendo, ho capito che in Siria il popolo si è ribellato per un malessere molto grande, al punto di cominciare ad uccidere, scappare dal proprio paese nella speranza di una vita migliore, altro motivo per cui in Italia arrivano continuamente navi colme di immigrati.
Ma perché, se questa guerra dura da ormai tre anni, nessuno ancora ha saputo intervenire e porre fine definitivamente?
Un'altra cosa che mi ha provocato rabbia è l'uso delle armi chimiche. Il fatto che persone che non si rendono neanche conto di cosa sta succedendo e già sono cadute a terra in balia dei gas che hanno respirato, mi fa rabbrividire.
Mi ha fatto molto piacere, invece, l'intervento del Papa. Mandando una lettera ai potenti della Terra riuniti al G8 a Mosca, pregando di scongiurare la guerra, ha potuto calmare le acque e riordinare un po' il disordine che si era creato in questi ultimi mesi. Penso anche che la giornata del digiuno dal lui indetta, per le persone lontane dalla guerra possa essere stata un'occasione per toccare le coscienze e far sentire i popoli più vicini al popolo siriano.
Credo che Obama, in questa situazione, non possa fare proprio niente perché se l'America cominciasse a colpire la Siria, la Cina e la Russia l'attaccherebbero, dando, forse, così inizio alla terza guerra mondiale.
Traendo le mie conclusioni posso soltanto dire che, nonostante tutto, la Siria è ancora in guerra, nell'indifferenza del mondo intero.

Siria = Guerra... perché sinonimi?

Ora, che cosa sta accadendo? Lo sappiamo, forse si... uomini, donne e bambini stanno morendo. Questa é la guerra, l'arma più temibile. Siria oramai é sinonimo di guerra. Perché questo?

Ma che fare???

Scritto da Alessia Rossi

Guerra. Una parola abbastanza lontana dal mondo di una ragazza come me. Noi adolescenti del XXI secolo non pensiamo a questo genere di cose; pensiamo solo alla scuola, agli amici e alle poche cose che ci circondano... forse, dovremmo pensarci più spesso, perché il nostro mondo non finisce fuori dalla porta di casa nostra e un domani saremo proprio noi quel mondo.
La guerra che si sta combattendo tutt'ora è una guerra civile, una guerra tra persone della stessa nazione, della stessa terra... e per cosa? Per il denaro, per la politica... Purtroppo non ci si può sedere ad un tavolo, come persone civili e discuterne. Bisognava proprio passare ai fatti uccidendo persone innocenti, donne, bambini e anziani che non c'entravano niente?
Sul parere del presidente Barak Obama non sono molto d'accordo; capisco che voglia mettere la parola FINE a tutto questo,  ma penso che non si possa portare la pace nel mondo con le armi.
Dall'altra parte, invece, c'è il Papa, che come figura religiosa non vuole assolutamente un intervento armato; ma allora che fare? Andare a combattere contro i ribelli siriani, facendo probabilmente scoppiare la terza guerra mondiale? Oppure non andare lì con le armi? Ma se davvero in Siria stanno usando le armi chimiche, perché far morire ancora più persone? Queste domande non avranno risposta finché Obama non sceglierà cosa fare. Se dovesse però scoppiare la terza guerra mondiale, penso che sopravvivrebbero ben pochi, perché al giorno d'oggi abbiamo strumenti potentissimi che potrebbero fare dei grossi danni. Senza dimenticare le tensioni tra Stati Uniti e Russia: due enormi potenze con il destino di scontrarsi (speriamo mai).

Pace, Amore, e Dialogo.

La guerra in Siria è ormai diventata oggetto di interesse mondiale a causa dell'alto numero di vittime. Anche il Papa ha preso posizione sostenendo che "La pace si afferma solo con la pace" e incitando ogni persona, fedele e non, a pensare che la fine delle guerre non è solo un'utopia

La guerra per risolvere la violenza? Ma allora sei furbo!

Marzo 2011: siriani manifestano contro il regime autocratico di Assad, chiedendo più democrazia all' interni della società e del governo della Siria.
2012: è già guerra civile.

"La violenza e la guerra non sono mai vie della pace!"

La guerra in Siria. Oramai é dal marzo 2011 che va avanti.

Credo

Io di guerre non me ne intendo, non so cosa sia meglio per la Siria.

Ci sarà una fine?

"La guerra per portare la pace". Un'affermazione insensata, a cui nessuno dovrebbe credere. Per motivi religiosi, politici, economici o sociali la guerra non può essere una soluzione. Non è il modo giusto per affrontare qualcosa.

Tre anni di terrore

Sono passati già tre anni dallo scoppio della guerra in Siria.Il conflitto vede contrapposti l'opposizione e lo spietato dittatore Assad.Ogni giorno centinaia di persone vengono uccise ingiustamente per strada, tra le quali molte donne e bambini.Il governo siriano,per rispondere agli attacchi degli oppositori, ha persino autorizzato l'uso di armi chimiche, aumentando ancora di più il tasso di mortalità. Alcune delle più grandi superpotenze mondiali,come gli Stati Uniti, hanno deciso di intervenire provvedendo al soccorrimento dei feriti con cibo e riparo. Questo conflitto,secondo me,è uno dei più accesi di tutta la storia dell'umanita. Anche il Papa ha dato il suo contributo, con un saggio discorso riguardante le
violenze e i maltrattamenti che la popolazione siriana sta subendo. Penso che la guerra sia il modo più stupido per risolvere delle questioni politiche, non ha alcun senso.E poi,con tutti i problemi che stanno accadendo nel mondo,credo proprio che la guerra in Siria sia proprio la ciliegina sulla torta. Spero tanto che si trovi davvero una soluzione, un compromesso per porre veramente fine a questo mare di terrore!

LA GUERRA IN SIRIA

La guerra è un terribile episodio di sangue,di paura e coinvolge persone,famiglie,paesi.
E' quello che sta succedendo adesso in Siria.

Civiltà

Ammetto di non essere molto informata sulla guerra siriana, per questo ho girovagato parecchio tra siti internet, blog e giornali on-line cercando di ampliare le mie conoscenze e di farmi un'opinione in proposito.

sabato 5 ottobre 2013

SERVE UNA SVOLTA.


Mi chiedo se la Siria avrà mai pace, un momento senza violenza dove le persone possano vivere in serenità.

Io lo spero con tutta me stessa, tuttavia dopo essermi documentata sono arrivata alla conclusione che tutto questo difficilmente accadrà, la Siria rimarrà troppo segnata quando la guerra finirà.

Dov'è la pace?

Sono passati ben tre lunghi anni dall’inizio del tremendo conflitto che sta distruggendo totalmente la Siria e che trova in contrapposizione le due potenze del presidente al-Assad e il fronte dell’opposizione siriana.

URLIAMO BASTA!!!



La guerra civile siriana iniziò il 15 marzo 2011 con dimostrazioni pubbliche fra la polizia e i manifestanti.

VOGLIAMO LA PACE.

3 anni. Da 3 lunghi anni la guerra, la distruzione e la morte colpiscono la Siria.

la guerra in Siria

La crisi in Siria è iniziata nel 2011 quando l'opposizione incominciò a dare i primi segnali di malcontento verso il dittatore Al Assad. Sembra che le prime proteste siano avvenute dopo che 14 ragazzini sono stati arrestati e torturati per aver scritto sui muri slogan che chiedevano la caduta del regime.

LA GUERRA IN SIRIA

La guerra civile in Siria, scoppiata il 15 marzo del 2011 e dopo una rivoluzione civile nel 2012 è entrata in assetto di guerra non contro altre nazionalità ma contro se stessa.
La Siria è divisa in due fazioni i cittadini e il governo, una schiera vuole una cosa e l'altra vuole mantenersi uguale.
Le persone comuni vogliono ribellarsi al governo, questo per difendersi dagli attacchi manda la polizia contro i cittadini e in quei momenti si scatenano ribellioni e molte persone tra le quali bambini e donne indifese ci rimettono la vita.
I Siriani stanchi del governo lo attaccano, ma questo per difendersi contrattacca con le armi chimiche e molte persone rimangono colpite da questi gas e perdono la vita.
In base all'ultima statistica statunitense i morti aumentano ogni giorno, per il momento il numero è elevatissimo 110.000persone sono state uccise dall'inizio del conflitto.
Per me questa guerra non è inutile, perchè è giusto che i cittadini Siriani si ribellino alle ingiustizie che succedono nel loro paese, ma sarebbe meglio senza le guerre......
Ma come si fa a ribellarsi senza le guerre??
Concludo questa mia riflessione sulla guerra in Siria con una frase che mi dice sempre la mia mamma è questa:
LA GUERRA NON SERVE A NIENTE STRONCA VITE E DISTRUGGE DELLE FAMIGLIE PER NIENTE, ALLA FINE NON SIAMO NOI A DECIDERE IL NOSTRO DESTINO, MA è SOLO UNA PERSONA CHE STA AL DISOPRA DI NOI.

giovedì 3 ottobre 2013

esiste una soluzione (!) (?) (.)


Lo scalpore si diffonde solo quando si mette il gioco la vita, quando c'è in ballo la morte. Che siano persone che difendono il proprio paese, civili e militari, o donne e bambini innocenti; eppure, ''è il numero che conta''. 
Nel nostro caso sono circa 110000.