martedì 6 gennaio 2015

Sola nell' isola deserta

Io sono Arianna, figlia del re di Creta Minosse e della madre Pasifae.
Spero che abbiate già sentito parlare di mio padre, che si diceva che era un re saggio.
Un giorno mio padre chiese a Poseidone di inviargli un toro, promettendogli di sacrificare il toro in onore del dio. Arrivato il toro, mio padre si affascinò della sua bellezza, poiché era bianco e di gran valore; cosicché decise di non sarificarlo, e al suo posto ne sacrificò un altro. Dopo questa notizia, Poseidone per punirlo, fece innamorare mia madre con il stesso toro. Ella oramai innamorata di lui, riuscì a soddisfare il proprio desiderio, nascondendosi in una giovenca di legno, costruita da Dedalo apposta per lei. Da questa unione nacque il Minotauro, un essere metà toro e metà uomo, che si cibava solo di carne umana.
Allora mio padre decise di far rinchiudere il Minotauro nel labirinto di Cnosso sempre progettato da Dedalo.
Dopo un po' di tempo, mio fratello Androgeo partecipò alle gare di Atene, dove vinse, ma venne ucciso perché secondo il popolo ateniese aveva vinto disonorandoli. Mio padre, dopo la tragica vicenda, decise per vendicarsi della città di Atene, allora sottomessa a Creta, che consisteva nel mandare ogni anno sette fanciulli e fanciulle da offrire in pasto al mostruoso Minotauro.
Io dopo questa notizia, ero molto preoccupata e volevo parlare di questa cosa con mio padre, ma non ebbi il coraggio. Allora quel stesso giorno, vidi un gruppo di ragazzi, in attesa al Minotauro, ma uno di loro mi colpì subito: Teseo.
Ci presentammo a vicenda e mi disse che erano venuti per sconfiggere il Minotauro. Ero molto contenta della sua idea, allora decisi di aiutarlo, e subito andai da Dedalo e gli chiesi come far uscire Teseo dal labirinto, uccidendo però il Minotauro.
Lui mi diede un gomitolo di lana e mi spiegò come doveva procedere Teseo. Teseo accettò il mio aiuto, e uscì sano e salvo dal labirinto, uccidendo il Minotauro. Teseo, io e il gruppetto dei giovanetti partimmo per Atene, con le vele bianche in segno alla vittoria. Dopo il lungo viaggio, decidemmo di fermarci a Nasso, dove io feci una bella addormentata. Ma al risveglio mi trovai sola, allora iniziai a piangere, perchè non ero abituata a rimanere da sola. Allora all' improvviso vidi alle mie spalle il dio del vino Dioniso. Pensai che lui non mi lasciava mai sola come aveva fatto Teseo... mi innamorai di lui e dopo poco tempo, ci sposammo. Dioniso, oltre ad avermi fatto sua moglie, mi donò una meravigliosa corona d' oro.

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