Non so come sia potuto succedere, io l'avevo aiutato, mi ero messa in pericolo per farlo uscire facilmente da quel dannato labirinto e adesso mi ritrovo su quest'isola da sola, trovando difficile riprendermi dalla sonnolenza a causa di ciò che mi è stato somministrato, incapace di contenere la rabbia che mi sta ribollendo nelle vene.
Guardo la sua barca allontanarsi e spero vivamente di vederla affondare, ma come potrebbe anche solo essere possibile una cosa del genere?!
Rivivo tutti i momenti passati insieme, parto dalla mia infanzia passata a Cnosso sotto la protezione del Re e della Regina di Creta, i miei genitori. Avevo assistito alla costruzione del labirinto e sapevo quale fosse il suo orribile scopo, non riuscivo a capacitarmi dell'idea che sette giovani innocenti ateniesi all'anno sarebbero rimasti vittime di una bestia feroce. Me ne feci una ragione, in fondo cosa potevo fare io? Poi tutto cambiò, un giorno vidi arrivare questo ragazzo con la voglia di combattere e vincere il Minotauro per porre fine a tutta questa storia crudele e nulla mi fermò dall'aiutarlo, da quel momento tutte le mie emozioni sono impresse nella mia testa e impossibili da cancellare, ricordo il sollievo quando ho chiesto a Dedalo un aiuto e lui mi ha dato la soluzione, penso alla felicità di quando l'ho visto finalmente libero grazie a quel filo che gli aveva ricordato tutto il percorso e l'amore che ho provato nei suoi confronti quando mi ha portato con sè. Eravamo finalmente riusciti a scappare entrambi, sembrava non ci fossero altre complicazioni e invece non avrei dovuto acconsentire a fermarci qui sull'isola di Nasso dove poi mi ha abbandonata.
Mi sto ancora annoiando persa nei miei pensieri ormai da ore, quando vengono interrotti alla vista di un carro. Su di esso scorgo una figura che non stento a riconoscere, si tratta di Dioniso, il Dio del vino e dell'esuberanza vitale, rimasto talmente colpito da tutta la mia disperazione e rabbia che dopo non molto tempo mi chiede in sposa...e come poter rifiutare?
La rabbia defluisce lentamente insieme a tutta la frustrazione e delusione accumulata, lasciandomi in uno stato di felicità per la mia inattesa fortuna e decido di non pensare più a Teseo. Non spero più di capire il motivo delle sue decisioni, so già in partenza che non ce a farò mai e quasi certamente non avrò nessuno che possa chiarire i miei dubbi a riguardo, ma la smetto di farmi domande e inizio a vivere la mia nuova vita.
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