Ormai sono passati alcuni anni da quando io, Arianna, figlia del Re di Creta, mi risvegliai sull'isola di Nasso e con grande dolore scoprii di essere sola e abbandonata dall'uomo che amavo.
Ma la mia tristezza non durò a lungo, benchè fossi affranta dal gesto di Teseo sull'isola incontrai Dionisio che mi prese con se e mi sposò.
Ciò che voglio raccontarvi ora però, è di come sono arrivata su quell'isola...
Vivevo a Cnosso, nel magnifico palazzo dei miei genitori, il Re e la Regina di Creta.
Avevo assistito alla costruzione dell'enorme labirinto commissionato da mio padre ma rimasi pietrificata quando scoprii quale terribile bestia vi era stata imprigionata e mi spaventai ancora di più quando mi rivelarono l'uso che ne volevano fare.
Mi spiegarono che avrebbero nutrito il Minotauro con sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi.
La cosa era crudele e assurda...quale essere con un po' di cuore poteva mai pensare di dare in pasto giovani innocenti ad una bestia del genere?!
Ma la decisione era di mio padre ed io non potevo fare altro che assistere a quella pratica terribile senza obbiettare.
Andò avanti così per due anni, ogni anno, uno alla volta, i ragazzi e le ragazze prescelte entravano nel labirinto e non ne uscivano più.
Al terzo anno qualcosa cambiò...
In mezzo al gruppo di ragazzi destinati ad entrare nel labirinto ce n'era uno in più, non sembrava spaventato e pallido come gli altri, al contrario aveva un'espressione risoluta e fiera.
Disobbedendo agli ordini di mio padre, che mi impediva di andare a parlare con i tributi, raggiunsi il giovane e gli chiesi come mai non sembrava avere alcuna paura.
Il ragazzo si chiamava Teseo, un giovane ateniese, e aveva un piano in mente, uno stratagemma per porre fine a quella pratica crudele: voleva entrare nel labirinto assieme agli altri ragazzi per poi uccidere il Minotauro.
Mi disse anche che però non conosceva alcun modo di uscire dal labirinto nel caso fosse riuscito ad uccidere il mostro e temeva di rimanervi intrappolato al posto della bestia.
Il giorno dopo, quindi, decisi di andare a chiedere consiglio all'unica persona che conoscesse il labirinto, Dedalo, colui che lo aveva progettato e costruito.
Lui mi consigliò di donare a Teseo un gomitolo di filo, lui avrebbe annodato una delle estremità all'inizio del labirinto, così mentre procedeva il filo si sarebbe srotolato lungo la strada e seguendolo a ritroso Teseo sarebbe riuscito a trovare la strada dell'uscita.
Così feci, ed il giorno dell'evento donai a Teseo il filo.
Ciò che successe in seguito tutti lo conoscono, Teseo riuscì a sconfiggere il Minotauro e a uscire vittorioso dal labirinto, così pose fine alle uccisioni di persone innocenti.
Prima di ripartire per Atene, Teseo mi confessò il suo amore.
Fu così che decisi di seguirlo sulla sua nave e fu così che mi ritrovai abbandonata sull'isola di Nasso mentre ero addormentata.
Non seppi mai perchè Teseo abbia deciso di abbandonarmi, magari aveva già un'altra ragazza ad Atene o magari non voleva fare un torto al padre dato che io ero Cretese...mi sa che non lo saprò mai, ma quel che importa è che ora sono felice.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.