Ed
ora tocca a me, l'unica donna della vicenda, raccontare ciò che
accadde anni or sono.
Tutto
cominciò quando mio padre, Minosse re di Creta, chiese a Poseidone
un animale da sacrificare agli dei, ma intenerito da quest'ultimo ne
sacrificò un altro causando l'ira della divinità che trovò il modo
di fargli creare un toro mostruoso che si nutriva solamente di carne
umana. Così mio padre, impaurito dalla creatura, cominciò a
sacrificare abitanti di Creta. Inizialmente non ero particolarmente
interessata alla cosa, ma un giorno attirò la mia attenzione un
ragazzo meraviglioso di nome Teseo, il cui obbiettivo era distruggere
il Minotauro. Inutile dire che me ne ero innamorata all'istante e
così chiesi a Dedalo, architetto del Labirinto, di aiutarmi a
salvarlo. Così diedi a Teseo un gomitolo da svolgere durante il
percorso di modo che poi avrebbe trovato l'uscita. Teseo si salvò e
mi portò via con lui, ma l'indomani al mio risveglio mi trovai sola
e abbandonata. Piansi per giorni e giorni, domandandomi il perché di
un tale gesto. Poi arrivò Dioniso, me ne innamorai perdutamente, e
cominciai a vivere la mia favola.
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