Che magnifica dormita! Dopo tante fatiche, un meritato
riposo era proprio quello che ci voleva.
Io e Teseo siamo arrivati ieri sera
tardi su quest’isola, l’isola di Nasso, dopo aver navigato a lungo in fuga
dall’isola di Creta, dove io vivevo da principessa.
Mi chiamo Arianna e sono la figlia del re Minosse, sovrano
di Creta. Mia madre, Pasifae, è una donna molto particolare. Ma forse la colpa
non è tutta sua. Infatti, mio padre Minosse aveva chiesto a Poseidone, il dio
del mare, di mandargli un toro con la promessa di sacrificarlo in suo onore.
Poseidone allora fece uscire dal mare un magnifico toro bianco, ma Minosse, vedendo quanto era bello quel
toro, decise di tenerlo per sé e di sacrificare a Poseidone un altro toro.
Poseidone, però, se ne accorse e per punire Minosse dell’inganno fece
innamorare sua moglie, cioè mia madre, di quel bellissimo toro bianco. Da quel
momento per mia madre il toro diventò una vera ossessione e per realizzare il
suo sogno d’amore per l’animale, chiese aiuto a Dedalo, uno straordinario
scultore, il quale costruì una mucca di legno, ricoperta da una pelliccia
bovina, all’interno della quale si nascose Pasifae. Questa finta mucca era
talmente perfetta e bella, che il toro la scambiò per una vera mucca.
Dall’unione tra mia madre Pasifae e il toro nacque il Minotauro, il mio
fratellastro, una creatura assurda, col corpo da uomo, con due gambe, ma con
gli zoccoli, la coda, la pelliccia da bovino e la testa da toro. Era anche incredibilmente feroce, come un
vero animale selvaggio e, per impedire che aggredisse le persone dell’isola,
mio padre lo fece rinchiudere in un complicatissimo labirinto, costruito dallo
stesso Dedalo che aveva aiutato mia madre a conquistare il toro.
Il Minotauro si cibava anche di carne umana e ogni nove anni
da Atene, città che era stata conquistata da Creta, venivano inviati sette
fanciulli e sette fanciulle da dare in pasto al Minotauro in segno di
sottomissione a Minosse. Teseo, il figlio del re di Atene, ha deciso di mettere
fine a questi assurdi sacrifici umani e ha finto di essere uno dei fanciulli da
dare in pasto al mostro. Quando Teseo è arrivato a Creta e io l’ho visto per la
prima volta, mi sono innamorata perdutamente di lui. E’ un ragazzo bellissimo, molto
sicuro di sé e coraggioso e gli ho promesso di aiutarlo ad uccidere il
Minotauro e ad uscire vivo dal labirinto. In cambio del mio aiuto, Teseo ha
promesso di portarmi ad Atene con lui e di sposarmi. Così ho legato all’entrata
del labirinto un gomitolo di filo che mi era stato dato da Dedalo. Teseo l’ha
srotolato man mano che si dirigeva verso il centro del labirinto, ha ucciso il
Minotauro spezzandogli il collo a mani nude e ha riavvolto il gomitolo fino a
ritrovare la via d’uscita. Io ero lì ad aspettarlo ansiosa. Quando mi ha vista,
mi ha abbracciata e mi ha trascinata con lui sulla nave che era nel porto
pronta a salpare per Atene. Che gioia ho provato in quel momento! Finalmente ho
trovato il grande amore della mia vita! Ed è deciso a sposarmi. Chissà mio
padre come si arrabbierà quando scoprirà che sono fuggita col figlio del re di
Atene! Ma non mi importa, perché l’unica cosa che mi interessa è stare con la
persona che mi ha conquistato il cuore.
Prima di arrivare ad Atene, abbiamo dovuto fermarci qui
sull’isola di Nasso a fare delle provviste. Ma era già buio quando siamo
arrivati e abbiamo deciso di scendere dalla nave e dormire sull’isola. Ora è
mattina, il sole sta sorgendo ed è una giornata meravigliosa. Ma dov’è Teseo?
Dove sono gli altri dell’equipaggio? Dov’è la nostra nave? Non c’è più nessuno
qui! Aiuto! Mi hanno lasciata da sola! Non ci posso credere, come ho potuto
farmi ingannare in questo modo! Avrei dovuto accorgermi che Teseo mi stava
prendendo in giro e che non era vero che mi voleva sposare. L’unica cosa che
gli interessava era di essere ricordato come un eroe. Quanto sono stata ingenua
a fidarmi di lui! Non ho avuto nessun rimorso quando l’ho aiutato ad uccidere
il mio fratellastro. Era un mostro terribile, ma era pur sempre sangue del mio
sangue. E non mi sono pentita nemmeno di
abbandonare Creta e i miei genitori per scappare con lui ad Atene. Che rabbia!
Ho voglia di piangere! Qualcuno mi aiuti, per favore!
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