giovedì 20 marzo 2014

LA CULTURA è L’UNICA DROGA CHE CREA INDIPENDENZA




La scuola è un obbligo per tutti i ragazzi, questo è quello che si pensa generalmente. È sbagliato, il fatto che la scuola sia obbligatoria viene dopo al fatto che per prima cosa la scuola è un diritto di ogni essere umano. Ogni persona ha diritto di ‘sapere’ e di avere una cultura, spesso però gli studenti non se ne accorgono, vivono la scuola come un peso come qualcosa di inutile e non si rendono conto della sua importanza. Conosco fin troppi ragazzi che preferirebbero non andare a scuola e che pensano non sia nient’altro che una perdita di tempo. Con questo pensiero, che purtroppo sta diventando sempre più condiviso da buona parte dei ragazzi italiani,  il livello delle scuole sia abbassa e automaticamente anche lo spessore delle generazioni a seguire si abbasserà. Una volta si aveva una mentalità diversa, perché una persona che si interessava a libri e attualità era vista con ammirazione. Adesso non più, ormai gli argomenti di conversazione dei giovani sono solo le feste, le varie cotte amorose eccetera. Solo cose superficiali, nessuno è più interessato all’arte e alla poesia che sono arti destinate a morire perché non credo ci siano molti artisti moderni, forse sì ma diminuiranno sempre di più con il tempo. La cultura ormai non è più importante tra i giovani, perché automaticamente vieni bollato come persona noiosa perché ti interessi di cose da vecchi. La scuola è inutile tanto a chi importa di quello che c’è stato prima, la storia serve solo ad annoiarmi a morte, questo è sbagliato perché all’apparenza sembrano cose che non ci appartengono, ma invece tutto il passato è il motivo per cui il nostro presente si è formato in un certo modo. Ma non è importante, sono cose troppo lontane dalla mia vita da quindicenne. Ma quando sarò più grande e ignorante la mia vita sarà condannata a essere mediocre. Gli ignoranti si prendono in giro, si convincono più facilmente non possono fare altro che crederti sulla parola. La società sta regredendo stiamo tornando al principio quando solo i nobili e i ricchi potevano permettersi una cultura e tutto il resto della popolazione era condannata a essere ignorante. La differenza è a che adesso tutti si possono permettere una cultura, ma non interessa più a nessuno. Il problema secondo me non sta molto nella scuola in sé, ma negli studenti stessi che non riescono più a interessarsi , che hanno perso ogni curiosità e questo comporta di conseguenza a professori più disinteressati che perdono la voglia di spiegare perché hanno la consapevolezza che tanto sarà tutto inutile, non ci sperano più. Se gli studenti non sono i primi ad interessarsi agli argomenti scolastici come possono pretendere di cambiare qualcosa?

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