Cos'è la scuola?
La scuola è sapere, conoscenza, apprendimento.
La scuola è confronto, dibattito, ma anche lotta.
La scuola è diritto, un diritto guadagnato tempo fa e che molti studenti,
ormai, trattano come un “inutile obbligo.”
La scuola è fatica ed è anche sentirsi
appagati e fieri di se stessi quando i lunghi pomeriggi passati a studiare
danno i loro frutti.
La scuola è anche, purtroppo, habitat e gerarchia.
La scuola è una savana, nella quale, (soprattutto per
quanto riguarda i rapporti tra gli studenti) vige la “legge del più forte”, dove per “forte”
s’intende il belloccio che gira per i
corridoi distribuendo fiori vari alle fanciulle
con la sicurezza degna di un vero e proprio leone,
manco ci trovassimo ad interpretare i personaggi di una delle più scadenti
commedie americane.
Questi “leoni”, sono gli stessi ai quali, al contrario, sembra non importare nulla o ben poco della realtà
scolastica odierna che non è sicuramente fatta di felpe “nuovo modello” o feste di fine anno.
Come dovrebbe essere una scuola ideale?
E’ difficile trovare una risposta
oggettiva, poiché ognuno di noi è in grado di immaginare la propria “scuola da
sogno”, dove magari non si devono affrontare materie non molto amate o dove
addirittura si viene a modificare la struttura dell’edificio.
Ma la scuola, chi è?
La scuola siamo noi!
Noi che ci lamentiamo dei
rappresentanti che però abbiamo scelto ad inizio anno, lasciandoci forse
abbindolare da promesse davvero originali
(tanto quanto irrealizzabili) e da
qualche sorriso di troppo.
Una scuola ideale è una scuola di coscienza.
Pensiamoci bene: noi studenti
passiamo la maggior parte delle nostre giornate a scuola, quasi fosse una
seconda casa e i nostri compagni di classe una seconda famiglia.
Cosa ci costa pensare a qualche
soluzione per migliorare il nostro sistema scolastico?
Riflettiamo un momento sulle Assemblee studentesche di quest’anno;
forse un aggettivo adatto sarebbe assurde.
Solo pensando a quelle che hanno
costellato il mio primo anno al liceo, non riesco nemmeno a costruire un
paragone valido con quelle di quest’anno, totalmente disorganizzate che hanno,
oltretutto, portato diversi problemi.
La scuola è dialogo, tra studente e professore.
Dovrebbe essere voglia di imparare nuove nozioni, di arricchire le nostre menti, ma
anche voglia di trasmettere qualcosa di
significativo a quelle generazioni di studenti incastrate tra un banco ed
una sedia, armate di penna per un massimo di cinque ore al giorno.
La scuola siamo davvero noi studenti che ogni giorno
abbandoniamo i nostri comodi e caldi letti per addentrarci in aule troppo
fredde o troppo calde, dove i termosifoni vengono accesi in periodi inopportuni.
L’idea di “andare a scuola” viene sempre trattata come se fosse una delle “dodici fatiche di Ercole”, quando in
realtà è proprio a scuola che impariamo così tante nozioni che ci permettono di
essere qualcuno, di pensare anziché
di non pensare proprio.
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