mercoledì 19 marzo 2014

Scuoleggiando

Ogni alunno ha qualcosa a che dire sulla propria scuola, tutti. Ognuno pensa che la propria scuola sia la più difficile, che tutti i professori siano dei poveri esauriti, che le bidelle mangino troppo e che la segreteria sia più simile ad una casa di riposo per malattie senili.
A volte e davvero così, ma nessuno di noi pensa mai a cosa potrebbe fare lui stesso. Spesso si criticano i rappresentanti d'istituto che sono incompetenti (ed e verissimo), ma nessuno ha mai pensato di candidarsi al posto suo "non sarei in grado" rispondiamo. Questo é un atteggiamento errato. Perché non é necessario andare in India per far capire quanto siamo devoti a ciò che non é" io" (riferimenti a cose e/o persone sono puramente casuali). Comunque, premesso che i rappresentanti li votiamo noi, se ci si trovasse in una situazione del genere sarebbe solo colpa nostra, ma in fin dei conti, e davvero presente una seconda opzione?
Opzioni, opportunità, molto spesso sentiamo queste parole, ma analizziamole a fondo: gite, sono veramente sempre istruttive? Sempre utili? La tecnologia a scuola ha davvero rinnovato la didattica? O l'ha solo solo resa più complicata e meno accessibile? Fare religione, cosa significa? Io sinceramente non appoggio l'insegnamento della religione nelle scuole e la presenza dei crocifissi, o meglio, visto che l'Italia é un paese laico, perché avere i crocifissi in luoghi dove sono presenti culture diverse? E perché poi solitamente la lezione viene svolta da un prete o suora che sia? Queste cose non sono già di per sé una discriminazione? Secondo me si.


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