Il mio disgraziato fratello ha sempre avuto tante pretese nella vita, e da piccolo non mi lasciava mai in pace a volermi raccontare tutte le sue storie e sogni di ragazzo. Io non sapevo neanche di cosa parlasse, ma per calmarlo facevo quella funzione di ascoltare i suoi discorsi e applaudirlo, in quanto ero il fratello minore.
Ogni sera dopo cena mio fratello entrava in camera mia e iniziava a raccontarmi storie interminabile inverosimili, che lo vedevano protagonista in eroiche avventure. Un' altro dei suoi argomenti preferiti era la scuola. Diceva che era peggio di una prigione: venivi torturato, le maestre erano crudeli e che eri costretto a studiare costantemente. Mio fratello aveva una fervida immaginazione ed era un bravo oratore, quindi mi convinse subito.
Inutile dire che io avevo una paura folle della scuola.
Prima dell'inizio del mio primo anno di elementari pregai i miei genitori di non mandarmi!
Intanto mio fratello continuava a raccontarmi di come i suoi amici erano stati trattati: uno era stato rinchiuso in una cella buia perché aveva dimenticato di fare dei compiti, un altro era stato costretto a scrivere "sono un asino" fino all'infinito perché non sapeva rispondere alla domanda della maestra e un altro ancora era impazzito. La paura cresceva dentro di me!
Arrivò il primo giorno di scuola, la notte non avevo chiuso occhio, ero talmente agitato che il mio cuore batteva all'impazzate e le mie mani erano sudattissime. Chiesi per l'ultima volta a mio padre se poteva portarmi a casa, ma lui mi rispose scocciato di no e aprì la portiera.
Il mio primo giorno di scuola andò alla grande nessuno mi torturò, le maestre non furono crudeli e nessuno mi costrinse a studiare costantemente.
Adoravo la mia classe e mi piaceva abbastanza andare a scuola.
da quel giorno non ascoltai più le storie di mio fratello.
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