Mi sento sempre attratto dai
posti dove sono vissuto, le case e i loro dintorni.
Sono
affascinato da tutti i luoghi che conosco alla perfezione, spazi segnati su una
specie di mappa impressa nella mia mente.
Se chiudo gli occhi posso visualizzare
con estrema facilità il quartiere in cui ho vissuto, in cui passavo i pomeriggi
della mia infanzia, circondato dai miei compagni; nella mia testa risuonano le
loro risate spensierate, si materializzano i loro sorrisi e ricordo alla
perfezione tutti i momenti che ho passato con loro.
Posso
addirittura sentire il rumore delle onde che si infrangono contro gli scogli,
gli schizzi d’acqua salata che mi colpiscono in pieno viso mentre passeggio sul
lungo mare…
Mi
sento al sicuro, immerso tra i ricordi,
perso tra i luoghi a me conosciuti, posti
che per me hanno un significato e grande importanza.
Mi
sono sempre dimostrato invece apatico nei confronti di luoghi che non conosco,
zone nuove e sconosciute.
Forse
è proprio questo il problema.
Sono
sconosciute.
Una
cosa di cui ho sempre avuto paura è di certo l’ignoto. Scontrarmi con ciò che
mi è estraneo mi spaventa, riscuote in me sensazioni di terrore che un uomo non
si sognerebbe mai di provare.
Solo
una volta nella mia vita mi sono ritrovato ad affrontare una situazione del
genere.
Papà
ci aveva lasciato qualche mese prima. Mamma non riusciva ad accudire tre figli
piccoli, tenere in ordine una villa in periferia quando, invece, doveva sempre
essere in centro città per lavoro.
Per
un periodo riuscì a gestire tutto alla perfezione, evitando di mostrare a noi
il dolore che provava, dedicandosi completamente al lavoro, mentre io, il
maggiore tra i miei fratelli, controllavo che nessuno si facesse male o
trasgredisse le regole, aiutato dalla nonna.
Poi
venne il giorno. Mamma ci avvisò che era tutto troppo difficile per lei e il
controllo della situazione rischiava di sfuggirle dalle mani. Disse che aveva
trovato una casetta accogliente in centro città, e che nei fine settimana
avremmo comunque potuto stare sempre dalla nonna cosicché avremmo incontrato
ancora i nostri amici. Non avremmo perso nulla, insomma.
Mamma
non sapeva però che niente mi terrorizzava più di questo trasferimento. Questo
spostamento verso l’ignoto, verso ciò cheper me, di più oscuro esisteva al mondo; l’ignoto.
Avrei
voluto piangere, scoppiare; sentivo le mie ginocchia cedere e le braccia
tremare senza sosta. Ero pervaso da un senso di nausea perenne, dal momento in
cui partimmo, lasciando la nostra casa, quella che ci aveva ospitato per anni,
al momento in cui arrivammo nel nostro nuovo appartamento.
Ogni
settimana aspettavo solo l’arrivo del weekend per poter tornare a casa. Non si
trattava però di poter passare del tempo con i miei vecchi compagni, come
invece, importava ai miei fratelli…Si trattava di rivedere il luogo che tanto
amavo. Perché casa per me non significava solo la struttura delimitata da
pareti di cartongesso. Casa è il
posto in cui ti senti a tuo agio, e io, nei miei sedici anni, riuscivo a
sentirmi a mio agio solo se cullato dal rumore delle onde.
Mi
sentivo a casa, solo se, lanciando uno sguardo fuori dalla finestra, potevo
visualizzare con mia grande gioia, le case dei nostri vicini, dipinte con i
colori più assurdi: verde, rosa, blu e rosso.
Ma
era così incredibile da affascinarmi e
farmi sentire al sicuro.
Tutto
passava una volta arrivato nel nuovo quartiere, grigio e triste, che ti
lasciava una sensazione di solitudine e freddezza solo a osservarlo per qualche
secondo.
Adesso,
anche dopo tutto il tempo che vi ho passato, ancora ho paura dei posti
sconosciuti che visito. Tuttavia oramai riesco a convivere con questa
sensazione ,anche se alle volte mi
tormenta ancora e cerco di osservare i luoghi che non conosco sotto una diversa
prospettiva, più positiva.
Continuo
e continuerò a sentirmi, al contrario, protetto ogni qual volta farò visita al
quartiere in cui sono nato e cresciuto ; quello sarà sempre il posto che amo,
che mi attrae e che posso fieramente chiamare casa.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.