giovedì 20 giugno 2013

e tu chi sei?


In alcune province si trovano case la cui vista ispira una malinconia simile a quella dei chiostri più tetri, delle lande più desolate, delle rovine più tristi; in queste case vi sono forse qualche volta e il silenzio del chiostro, e l'aridità delle lande, e le rovine… In queste case, forse, ci sono anche figure ugualmente malinconiche, che si fanno assorbire dal contesto,
forse.
Questi schizzi trasparenti senza destino, vogliono scappare.
Dai pensieri.
E dunque, queste persone fuggono.
Alcune di queste si recano in cima ad una torre e si buttano giù. Altre spendono patrimoni interi per ingaggiare un medico, che finge di capire e di aiutare.
Altri ancora si recano in stazione, senza  o con bagaglio, senza sapere che l’unica valigia è nella propria mente.
Vari comprano un biglietto di sola andata per qualche città dove non sono conosciuti da nessuno, dove credono che cambiando luogo cambi anche il proprio passato.
I più strani, non comprano nessun biglietto. 
Si siedono, e basta.
Sulle panchine, per terra, in bagno, ai tavoli del piccolo bar proprio davanti ai binari. Chi addirittura sui binari, aspettando che un treno che passi sia la salvezza.
Ora che questa gente è seduta, guarda.
C’è tanto da assaporare in una stazione. Il disordine, ad esempio. Il fumo, il rumore assordante, le chiacchiere...
Ecco che sta arrivando una bellissima biondina con una enorme valigia rossa, forse pesante, dal modo in cui la trascina... magari anche il bambino che dorme fra le braccia del padre cattura la loro attenzione.
Ma solo certe persone riescono a notare e percepire il caos che hanno in testa altri esseri. Perché in fondo sono fatti della stessa offuscata materia. E a questo punto non si ha più voglia di dileguarsi, finalmente si è trovato qualcuno simile a se stesso, con mille pensieri soffocanti.
A loro differenza, altri, mai capiranno, proprio come sono sicura che certi lettori non hanno neanche compreso di cosa abbia parlato l’autore, in queste righe.

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