Sfrusciare d' ali.
Mi guardo attorno.
Eccola, volteggia leggera nel vento contagioso della fantasia. Di tanto in tanto mi scruta pensosa, ma poi
sorride e riprende la lettura. Ha immense ali velate, decorate con tante scritte in corsivo; sembrano solo
appoggiate, come se l'inchiostro galleggiasse su quei veli. Sono opache, ma il nero delle parole risalta lucido
riflettendo la luce del sole.
In un attimo, tutto svanisce.
Ora le ali sono rivolte verso l'interno, ed esternamente è visibile una grossa rilegatura color acero.
Mi avvicino.
La sfioro solamente: un sussulto.
Un volto fatato sporge da uno dei bordi e i suoi occhi viola annegano nella curiosità.
Ho ancora la mano sulla rilegatura, ne sento la morbidezza.
D'improvviso le ali si distendono lievemente, e le parole in corsivo sembrano catturare i miei occhi. Mi avvicino, sempre di più.
E, ahimè, le ali si chiudono, imprigionandomi per sempre in quel libro meraviglioso.
Ma, forse, sono io che non voglio uscirne.
Ora ho una penna d'oca, stritolata dalla mia tremolante mano destra.
Il tempo di leggere è terminato;
ora è tempo di scrivere;
è tempo di vivere.
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