L'inutile (?)
Piacere a tutti ragazzi! Mi presento,sono il grillo-parlante proveniente dalla famosissima storia di Pinocchio ... mi riconoscete? Su dai,sono piccolo,verde,porto una calzamaglia con delle bretelle,tengo un piccolo bastone e,sulla mia testolina,sta un cappello. Dunque,avete capito chi sono? Ecco,finalmente! Sono un filosofo,la pazienza la perdo raramente,ma fu proprio un particolare giorno in cui la mia collera esplose. Me ne stavo tranquillo nella mia casetta,nient'altro che un piccolo buco sui muri della casa del padre di quel maledetto burattino,Geppetto. Stavo leggendo un libro veramente appassionante,mi ci ero proprio immerso. Mi stavo immaginando tutto quanto,era come se fossi entrato in quelle pagine nere e bianche. Mentre me ne stavo tranquillo ad assaporare i piaceri della lettura,un frastuono mi distrasse completamente e riposi il libro. Uscì dal buco e vidi un bambino, no ma quello non era un bambino! Però si muoveva come se lo fosse. Era un burattino,un semplice burattino sdraiato in mezzo alla stanza,che ogni tanto sospirava. Quelli però non erano sospiri di stanchezza, sembravano più di ...contentezza,di spensieratezza! Io,il solito impiccione, non feci in tempo a saltare giù dal muro che quella canaglia già m'aveva avvistato. Subito mi disse:" Chi sei?" "Sono un grillo,non vedi? Un grillo speciale,un grillo-parlante e non solo!" "Che vuoi da me?" "Volevo solo ricordarti di non cacciarti nei guai...i ragazzini come te che scappano di casa,che non danno ascolto ai propri genitori beh che dire,non avranno mai bene in questo mondo! Bada a te mio caro Pinocchio!". Lui proprio non voleva ascoltarmi,se ne stava lì,a fissarmi con un'espressione e con occhi che se ne fregavano altamente delle mie parole,delle mie raccomandazioni. Quel disgraziato voleva fare il vagabondo per tutta la vita,senza andare a scuola. Voleva solo mangiare,bere e dormire. Nient'altro! Quelli che facevano come lui,andavano a finire quasi sicuramente in prigione. Con un tono un po' impazientito gli dissi:" Sei proprio una socca,nel vero senso della parola!". A quel punto Pinocchio si infuriò talmente tanto che prese un martello di legno e me lo scagliò contro,tanto che io rimasi stecchito,spiaccicato alla parete. Ero e sono ancora morto,ma la mia anima e la mia ombra non cessano di vivere e di stuzzicare (aiutare) quel burattino disobbediente. Era buio là fuori e la mia ombra se ne stava accanto al tronco di un albero,ovviamente aspettava solo Pinocchio. Quando arrivò il furfantello subito disse:" Senti caro burattino, se non vuoi altri guai è meglio che te ne vai da qui e porti i quattro zecchini al tuo povero papà. Quelli che promettono di farti ricco di solito sono sempre imbroglioni,magari anche assassini!". Ma quella socca non stava ad ascoltare l'ombra,d'altronde come sempre! "Voglio andare avanti" continuava a ripetere. Il mio spirito gli diede la buona notte e si spense,lasciando la strada ancor più buia di quanto lo era prima. Quello che successe dopo non sto a raccontarvelo,provate un po' a immaginare. Sono veramente così inutile? Badate,la coscienza non è mai inutile,anche se non la si sta ad ascoltare. Un consiglio,un aiuto fa sempre bene.
è bellissimo chicca! :)
RispondiEliminaGrazie mille cremi :D
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