sabato 23 febbraio 2013

Dal mio punto di vista


Salve ragazzi. Io sono un fuoco, ma non un fuoco come tutti gli altri: io sono dipinto su un muro della casa di Geppetto, un misero falegname. Gli tengo compagnia, dato che non posso certo scaldarlo come dovrei. Dalla mia parete riesco a vedere tutto quello che succede in casa e questa volta voglio raccontarvi una storia. Ma non una storia qualunque, la storia di Pinocchio.

Quel giorno Geppetto venne a casa con un nuovo pezzo di legno: cosa aveva in mente questa volta? Sentivo che stava cercando un nome, ma per che cosa? Finalmente ecco svelato il mistero. Voleva intagliare un burattino che gli tenesse compagnia e crescerlo proprio come un bambino. Lo battezzò Pinocchio. Mentre lo scolpiva, Pinocchio prendeva vita: lo fissava negli occhi, rideva e scherzava. E una volta fatte anche le gambe scalciava addosso al povero Geppetto.  Non era ancora finito e già dava dispiaceri al suo povero padre. E questo era solo l'inizio. Appena fu rifinito nei minimi dettagli cominciò a correre e scappò di casa e il povero Geppetto partì all'inseguimento del burattino. Qualche ora dopo vidi tornare Pinocchio, ma senza alcuna traccia di suo padre. Dove era rimasto? Forse era semplicemente troppo stanco per continuare a correre o magari era andato a cercare qualcosa da mangiare. Ad un certo punto sentii un rumore: cri, cri, cri...Doveva essere senz'altro il mio vecchio amico: il Grillo-parlante! Viveva in questa casa da più di cent'anni e lo conoscevo benissimo. Pochi secondi dopo lo vidi sulla parete che discuteva con Pinocchio. Il Grillo-parlante gli fece notare che il suo comportamento nei confronti del padre era sbagliato e che prima o poi se ne sarebbe pentito. Gli disse che se non voleva andare a scuola avrebbe potuto almeno imparare un mestiere ma il bambino non voleva più ascoltarlo così lo uccise con una martellata. Poi venne verso di me, o meglio, verso la mia amica pentola, anche lei dipinta sul muro. Dopo un pomeriggio fuori casa Pinocchio aveva fame! Trovò un uovo che sfortunatamente diede vita ad un pulcino e poi, lamentandosi, uscì di casa a cercare qualcosa da mettere sotto i denti. Quando tornò era completamente bagnato e stanchissimo, al punto che si addormentò con i piedi sopra un braciere. Subito di alzò una nuvola di fumo e i suoi piedi si trasformarono in cenere. Quando ormai era giorno sentì bussare alla porta e si svegliò. Chi poteva essere? Sia io che lui riconoscemmo subito la voce di Geppetto ma quando Pinocchio si alzò per andare ad aprire si accorse che non aveva più i piedi. Il falegname quando il burattino gli disse che non aveva i piedi pensò che fosse un'altra bugia ma quando lo vide steso in terra con le gambe bruciate corse ad abbracciarlo. Pinocchio cominciò a lamentarsi perché aveva fame e allora suo padre gli sbucciò 3 pere delle quali mangiò perfino la buccia. Poi si rimise al lavoro creandogli un altro paio di gambe. Pinocchio, che aveva capito la lezione, gli promise che sarebbe andato a scuola e sarebbe stato un bravo ragazzo. Allora Geppetto gli comprò un abbecedario vendendo la sua giacca, convinto che il burattino avesse davvero capito la lezione. Il giorno seguente il bambino andò a scuola e questa fu l'ultima volta che sentii parlare di lui.

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