I Sorrisi, la soddisfazione, gli applausi. Questi sono i ricordi che la nostra vittoria ha indelebilmente inciso nella mia mente, e spaziando un po' con la fantasia si concretizzano e prendono forma, la forma di una bellissima e dolcissima torta, che accarezza lo sguardo di chi la osserva e delizia il palato di chi la assapora.
Sono occorsi tre mesi per impastarla, guarnirla e infine cuocerla, ma il risultato è sublime perchè come in un puzzle, ognuno di noi ha creato il proprio pezzo, tutti siamo stati indispensabili e insostituibili. La partecipazione è uno dei principali ingredienti, e deve restare come tale, non può diventare uno scopo. Quale cuoco si propone l'obiettivo di acquistare gli ingredienti anzichè realizzare un capolavoro? Altro ingrediente indispensabile è l'umiltà. La vita non è un concorso, però è qualcosa di molto simile, una perenne sfida. Sfida significa possedere una dose industriale di umiltà, significa battersi per raggiungere il proprio traguardo fino a che si ha ancora un soffio di fiato nei polmoni. Il concorso a cui abbiamo partecipato, così come le competizioni sportive sono come la versione "demo" dei videogiochi. Il videogioco è la nostra vita, e le occasioni per allenarsi sono preziosissime e ci permetteranno di giocare una partita indimenticabile. Quindi partecipare non è importante, o meglio l0 è nel momento in cui diventa un gradino per arrivare al traguardo, certo è che se esistono i vincitori qualcuno deve accontentarsi di aver partecipato, ma io ritengo che possa godere di questa gioia solo se ha combattuto con tutte le sue forze per raggiungere il suo obiettivo. Non è perdente chi partecipa e non vince, è perdente chi partecipa e resta inerte guardano il suo obiettivo a distanza, senza fare nulla per conquistarlo. Chi combatte con umiltà, costanza e determinazione anche se perde non si può definirlo perdente. Questo non solo nei concorsi ma soprattutto nella vita! Benedetta
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