Non serve una feroce giuria, non occorre una critica ferrata e nemmeno una rigida università per essere creativo,basta essere noi stessi!
La creatività è direttamente proporzionale al colore, la forma, dimensione e struttura dell’oggetto che può essere realizzato da un fantasioso e estroverso artista come da un giovane e ispirato studente.
Difatti , secondo me, non occorrono eccezionali ed esaltanti requisiti per essere il fabbricatore di un oggetto creativo; così come non c’è bisogno di produrre per forza qualcosa di gradevole alla vista, ma privo di significato.
NON E’ BELLO CIO’ CHE E’ BELLO, MA E’ BELLO CIO’ CHE PIACE. Questo saggio proverbio, difficilmente sconosciuto, ricorda giustamente che la creatività , in tutte le sue forme di espressione, non ha regole o canoni da rispettare, ma al contrario tende ad includere ogni tecnica, filosofia o studio esistenti o inventabili.
La creatività, a mio parere, è un’arte, un dono che non esclude nessuno di noi,ma da cui noi tendiamo a fuggire(come quando per esempio ci nascondiamo nel dialogo con altre persone dimostrando quindi un atteggiamento chiuso ed indispettito).
La fantasia fatta materia rappresenta l’ espressione esterna e concreta dei nostri sentimenti, stati d’animo, sogni e paure; in altre parole non è altro che il mezzo con cui comunichiamo al mondo chi siamo e come stiamo.
Avviso: non sono una psicologa e non ambisco ad analizzare nessuno con complicate ed elaborate domande, intendo solamente chiedervi: chi di voi dopo aver fatto un disegno si è mai sentito bene, quasi come preso da una sensazione irrefrenabile di libertà o benessere?
Se la risposta è sì, beh allora complimenti, siete riusciti ad esprimere voi stessi; non importa quanto sia originale o stupefacente la vostra opera, ma sarà invece interessante capire cosa volevate comunicare o annunciare attraverso questa.
In tal modo si viene a creare una catena di creatività in cui l’anello principale è quello dedicato alla produzione del vostro lavoro mentre quelli a seguire rappresentano la creatività dell’osservatore che detiene il compito di capire l’opera e cercare di affibbiarle un significato. Le interpretazioni saranno sicuramente differenti a causa delle differenze che presiedono in noi stessi, ma identico sarà l’impegno che ogni osservatore dovrà prestare nello sciogliere le sue sensazioni con le intenzioni dell’”artista” o chi per esso ha prodotto qualcosa (ho messo ARTISTA tra virgolette perché può anche non esserlo, tutti noi siamo degli artisti a nostro modo, ad esempio la nostra vicina di casa può essere considerata come un eccellente artista che si è cimentata nell’arte di fare le torte).
Non c’è bisogno di essere bravi a disegnare o saper scrivere in calligrafia, difatti l’unico requisito richiesto è aprire il proprio cuore a un pezzo di carta, piuttosto che a una tela o a un muro, e non aver paura di esagerare.
L’espressione di noi stessi è un’ arte senza limiti, basta esercitarsi e dopo un po’ diventerà spontaneo il suo utilizzo; è fondamentale impegnarsi per non permettere alla fantasia di abbandonare le nostre mani, bensì si impadronisca di queste per recarci motivo di sfogo e quindi di benessere con noi stessi.
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