lunedì 6 gennaio 2014

"Pompei in musica, per non dimenticare".

Il 24 Agosto, in ricordo della devastante eruzione del Vesuvio del 79 d.C., è stato organizzato un concerto di beneficenza a cui hanno preso parte artisti tra i più rinomati nel panorama musicale italiano.

I fondi racconti tramite il concerto sono stati devoluti a favore del restauro completo e della manutenzione dei siti archeologici di Pompei.
L’evento, il cui titolo colpisce direttamente il tema della memoria, “Pompei in musica, per non dimenticare”, ha attratto visitatori non solo da tutta l’Italia, ma anche da gran parte dell’Europa.

Il progetto, partito come semplice concerto rivolto a catturare l’attenzione degli italiani, si è presto trasformato in un evento internazionale.
Per sottolineare il ricordo e la motivazione dell’organizzazione di questo concerto, sono state distribuite copie del programma serale su particolari fogli “decorati” con frasi tratte dall’antica lettera di Plinio il Giovane rivolta a Tacito:
“Altrove era già giorno, là invece era una notte più nera e più fitta di qualsiasi notte, quantunque fosse mitigata da numerose fiaccole e da luci di varia provenienza”.

Una delle migliori esibizioni della serata è, a giudizio unanime, quella del famoso cantautore Giulio Orcani, il quale ha intrattenuto il pubblico accompagnandosi solamente con una chitarra e, come sfondo, da uno spettacolare gioco di luci rosse e gialle, proiettate verso il cielo, distribuite in modo tale da formare la frase “Pompei per sempre”.

La sorpresa della serata, di cui nessuno era al corrente, riguarda il pezzo di chiusura.
Accompagnata da uno spettacolo pirotecnico volto a creare l’idea di “un’esplosione” di luci, la famosa cantante inglese Taylor Heronstairs, accompagnata dal suo fedele piano rosso fuoco, ha emozionato tutti con un brano inedito, scritto esattamente per l’iniziativa: “US Against the World”.

Durante tutta la serata, sul grande schermo montato giorni prima, sono stati proiettati sette dei dieci testi preparati dalla Scuola Superiore “Plinio il Giovane”, riguardanti l’eruzione e l’idea che questi studenti si erano creati della raccolta fondi.
Questi scritti, hanno dato la possibilità agli spettatori di poter assimilare tutte le informazioni riguardanti l’antica eruzione e le vittime. L’ultima diapositiva, apparsa una volta terminata l’esibizione di Taylor Heronstairs, era una fugace immagine dell’Orto dei Fuggiaschi, forse una delle “testimonianze” dell’eruzione del Vesuvio ancora rimaste, che più colpisce e tende a rimanere impressa.

Durante tutto l’evento non si ha solo raggiunto la quota prevista per la raccolta fondi, ma questa è stata anche superata, dando la possibilità di organizzare nuovi laboratori interattivi legati agli scavi, così da poter assicurare più coinvolgimento nel mantenimento di opere che fanno e faranno sempre parte della nostra storia.



 (Tratto da: La Repubblica)

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