lunedì 6 gennaio 2014

Alla ricerca della luce

A Tv, sorrisi e canzoni.
Paura, amore, morte e molto altro in "Alla ricerca della luce". Alessandra Volpi ci racconta la storia di Amelia e della sua corsa contro il tempo per riuscire a salvare non solo se stessa, ma anche le persone che ama.

DOV'È NATA L'IDEA DI SCRIVERE QUESTO LIBRO?
Quando avevo 15 anni, mio padre mi portò a vedere gli scavi di Pompei, e ricordo di essermi fatta tanti film mentali su ogni persona pietrificata. Quando tornai a casa cercai più informazioni possibili sulla storia della città, mi ero innamorata di Pompei. Ci sono ritornata due anni fa, e mi è venuta l'idea di scrivere il libro.
CHI O COSA TI HA ISPIRATO IL PERSONAGGIO DI AMELIA?
Amelia ha il corpo di una persona pietrificata negli scavi di Pompei e il carattere di una mia cara amica. È curiosa, pensa prima agli altri che a se stessa, e quando ha paura riesce a nasconderlo. È una ragazza vissuta nel 79 d.C.,  che ha visto con i suoi occhi il potere degli dei e la morte delle persone a lei care. E chi lo sa, forse non solo la loro.
COME MAI HAI SCELTO QUESTO TITOLO?
Bisogna sapere che, durante l'eruzione del Vesuvio, il cielo si era oscurato e l'unica salvezza per Amelia era appunto andare alla ricerca della luce.
COSA CARATTERIZZA "ALLA RICERCA DELLA LUCE"?
Tutto ruota attorno alle sensazioni e ai pensieri di Amelia, all'adrenila e alla paura durante la fuga. Questi momenti sono smorzati da delle piccole descrizioni riguardanti il paesaggio e le feste di un tempo.
CREDI DI RIUSCIRE AD AVVICINARE I LETTORI ALLA CITTÀ CHE AMI?
Io lo spero fortemente, ci ho messo tanta passione per scrivere questo libro. È una lettura piacevole, ma che riesce a far aprire gli occhi su com'era la città in quel periodo, e di come le catastrofi possano rovinare tutto.

1 commento:

  1. va bene
    avresti potuto aggiungere anche una breve descrizione dei luoghi in cui abitava la ragazzaecc.

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