L'articolo si apre con una scena quotidiana, che si trosforma in insolita con l'entrata di un aereo superleggero parcheggiato vicino a un cartello pubblicitario, come se fosse un auto qualunque.
Si sa a Roma è difficile trovare un parcheggio e l'argomendo viene affrontato da Gremellini con un articolo ironico, accessibile a tutti grazie al linguaggio semplice e quotidiano. È suddiviso in due parti: la prima è una semplice descrizione del fatto, la seconda invece presenta la reazione dei passanti, palesemente incuriositi e in seguito scandalizzati, e quella delle forze dell'ordine che si muovono subito per rimuovere l'aereo.
L'articolo si chiude con due frasi davvero ad effeto: "Puoi sostare in terza fila, fendere pedoni col motorino e verniciare di bianco una striscia blu: nessuno ti dirà nulla. Ma se ti limiti a scambiare creativamente la strada per un hangar, trovi subito chi ti fa la multa e, prima ancora, ti toglie le ali."
È un'osservazione a sfavore dei vigili che non fanno il loro lavoro come richiesto, ma molto spesso lasciano correre alcuni fatti come: motorini che, a causa dell'elevata velocità, mettono in pericolo non solo la loro vita, ma anche quella dei pedoni, auto parcheggiate in posteggi diventati magicamente gratis o altre in sosta in mezzo alle strade intralciando così il traffico. Invece se si parcheggia regolarmente un veicolo insolito non ci pensano due volte a farti la multa e a rimuovertelo.
È davvero questa la giustizia in Italia?
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