L’articolo ha uno stile sicuramente ironico, ma allo stesso
tempo ne rivela uno canzonatorio.
Un articolo che può essere letto e capito anche da un pubblico giovanile; il linguaggio non è particolarmente complesso e articolato. Grimellini, l’autore, cerca in un qualche modo di evidenziare il tutto, servendosi di un’ironia piacevole. Ci troviamo esattamente a Roma ed il protagonista viene definito da lui stesso, come il “proprietario di un aereo superleggero”, un nome insolito. Provo a immaginarmi il pilota. Un ometto basso e paffutello, occhialoni rotondi e impolverati, guantoni marroncini, una bella sciarpa rossa. E poi l’aereo. Uno di quegli aerei tutti ammaccati, grazie al colpo di qualche disgraziato piccione, travolto durante il tragitto in volo. Dopo aver identificato il nostro protagonista, ci si immerge nell’estrema ironia che l’articolo ci regala. “Non deve essere stato facile rintracciare un posto libero all’ora di punta”. Inoltre aggiunge delle “astronavi interstellari”, questo traffico di fastidiose navicelle ammassate l’una all’altra, non hanno la minima intenzione di concedere libero passaggio al povero, indifeso e snaturato, pilota dell’aereo, impaziente di parcheggiare in santa pace. Il protagonista scende dal veicolo volante, e finalmente, con una catena lo tiene ben stretto ad un cartello pubblicitario. Dopo essersi assicurato che il suo bel “gioiellino” fosse al sicuro, il nostro pilota, se ne va fischiettando un motivetto,a sbrigare delle piccole commissioni. Durante la sua assenza, un’orda di passanti, incuriositi, e intenti ad acciuffare i propri cellulari nelle rispettive borse,zaini e quant'altro,facevano a gara, su chi scattava più foto , allo strano oggetto volante non identificato, in un misero minuto. Possiamo solo immaginare la reazione dei vigili, appena videro questo ammasso di ferraglia ammaccato con tanto di ali, attaccato a un palo. Scandalizzati e sconcertati, portarono altrove la povera astronave, del nostro povero pilota snaturato. “E poi i commenti scandalizzati e i richiami sdegnati dall’autorità”. SOSTARE IN TERZA FILA, TRAVOLGERE I PEDONI COL MOTORINO E VERNICIARE IN BIANCO UNA STRISCIA BLU. Tutti atti,ovviamente,vietati dalla legge. Nell’articolo,al contrario,sono visti come manifestazioni,azioni,completamente lecite. Mentre,invece, se si parcheggia il proprio aereo, non solo danno una multa sonora, ma confiscano perfino il veicolo indifeso. Cose da non credere! E così, il nostro povero pilota, colmo di borse della spesa, si sarà strappato i già scarsi capelli, alla vista del cartello pubblicitario e della catena, che ormai incatenava e teneva a bada,il vuoto totale.
Un articolo che può essere letto e capito anche da un pubblico giovanile; il linguaggio non è particolarmente complesso e articolato. Grimellini, l’autore, cerca in un qualche modo di evidenziare il tutto, servendosi di un’ironia piacevole. Ci troviamo esattamente a Roma ed il protagonista viene definito da lui stesso, come il “proprietario di un aereo superleggero”, un nome insolito. Provo a immaginarmi il pilota. Un ometto basso e paffutello, occhialoni rotondi e impolverati, guantoni marroncini, una bella sciarpa rossa. E poi l’aereo. Uno di quegli aerei tutti ammaccati, grazie al colpo di qualche disgraziato piccione, travolto durante il tragitto in volo. Dopo aver identificato il nostro protagonista, ci si immerge nell’estrema ironia che l’articolo ci regala. “Non deve essere stato facile rintracciare un posto libero all’ora di punta”. Inoltre aggiunge delle “astronavi interstellari”, questo traffico di fastidiose navicelle ammassate l’una all’altra, non hanno la minima intenzione di concedere libero passaggio al povero, indifeso e snaturato, pilota dell’aereo, impaziente di parcheggiare in santa pace. Il protagonista scende dal veicolo volante, e finalmente, con una catena lo tiene ben stretto ad un cartello pubblicitario. Dopo essersi assicurato che il suo bel “gioiellino” fosse al sicuro, il nostro pilota, se ne va fischiettando un motivetto,a sbrigare delle piccole commissioni. Durante la sua assenza, un’orda di passanti, incuriositi, e intenti ad acciuffare i propri cellulari nelle rispettive borse,zaini e quant'altro,facevano a gara, su chi scattava più foto , allo strano oggetto volante non identificato, in un misero minuto. Possiamo solo immaginare la reazione dei vigili, appena videro questo ammasso di ferraglia ammaccato con tanto di ali, attaccato a un palo. Scandalizzati e sconcertati, portarono altrove la povera astronave, del nostro povero pilota snaturato. “E poi i commenti scandalizzati e i richiami sdegnati dall’autorità”. SOSTARE IN TERZA FILA, TRAVOLGERE I PEDONI COL MOTORINO E VERNICIARE IN BIANCO UNA STRISCIA BLU. Tutti atti,ovviamente,vietati dalla legge. Nell’articolo,al contrario,sono visti come manifestazioni,azioni,completamente lecite. Mentre,invece, se si parcheggia il proprio aereo, non solo danno una multa sonora, ma confiscano perfino il veicolo indifeso. Cose da non credere! E così, il nostro povero pilota, colmo di borse della spesa, si sarà strappato i già scarsi capelli, alla vista del cartello pubblicitario e della catena, che ormai incatenava e teneva a bada,il vuoto totale.
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